Il toto-traccia e il racconto di chi ha già vissuto e sostenuto l’esame di maturità: tra notti insonni, nostalgia e colpi di fortuna. Una tappa importante per la crescita dei ragazzi
di Fabrizio Manfredonia
Il lungo conto alla rovescia finisce domani mattina alle 8:30 quando oltre 500mila studenti in tutta Italia affronteranno la prima prova della maturità 2019: il famigerato tema di italiano.
La prova come di consueto sarà unica per tutti i tipi di istituti superiori, mentre dalla seconda prova in poi saranno previste materie specifiche per i vari indirizzi. Anche quest’anno è iniziato il cosiddetto “toto-traccia”: tra i temi papabili la figura della giovane attivista Greta Thunberg, il bicentenario de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, l’anniversario della nascita di Anna Frank, quello di morte di Martin Luther King e i 50 anni dal primo allunaggio. Sempreverde poi il tema sui flussi migratori e l’analisi del testo su un brano di Pirandello o Verga.
Tanti gli studenti dell’Agro e in particolare di Nocera Inferiore, comune ricco di istituti superiori (se ne contano 11) impegnati nella prima prova e in quel rito mistico che è la notte prima degli esami.
In attesa di scoprire tutto, abbiamo raccolto le testimonianze di diverse persone che hanno affrontato l’esame. Ecco i dati che sono emersi.
Francesca, 20 anni, studentessa di fisica ricorda una «notte prima degli esami passata con le amiche a vedere il film omonimo e piangendo vista la consapevolezza che sarebbe stata la prima delle ultime tre prove da svolgere insieme. Ricordo anche tanta ansia e la nostra professoressa di italiano che mangiava cornetti di nascosto!».
Alberto, 26 anni, medico, ricorda invece la traccia scelta ovvero il saggio breve su “amore odio e passione”: «Inserii diverse citazioni tratte da Gabriel Garcia Marquez. L’esame lo rifarei volentieri: è meraviglioso avere 18 anni!»
A testimonianza invece che nonostante l’ansia talvolta ci si possa dimenticare di essere all’esame di Stato, Francesca, 19 anni, studentessa di lettere: troppo impegnata a consumare uno spuntino, di ritorno dal bagno dimenticò di riprendere i fogli dalla cattedra: fu il presidente di commissione a ricordarle del compito.
Ilaria, trent’anni, militare della guardia costiera, ricorda invece di aver dormito una sola ora in compagnia di un’amica per tentare di accaparrare i posti migliori la mattina seguente: finirono davanti alla cattedra e non poterono collaborare.
Sempre sul tema dell’insonnia, Miriam, vent’anni, studentessa di biologia. «Non riuscii a chiudere occhio ma riuscii ad accaparrare i posti centrali. Scelsi il tema sul rapporto tra uomo e tecnologia e, nonostante all’orale tremassi rifarei mille volte il liceo. L’esame di maturità invece non lo rifarei: troppa ansia».
Carmine, ventiquattrenne laureando in lingue, ci consegna un ricordo di una notte prima degli esami trascorsa a fare una lunghissima passeggiata con un cane di cui era dogsitter e della penna regalatagli dal padrone di quel cane. «Era una penna molto bella e mi ha portato fortuna per tutta la maturità». Neppure lui rifarebbe l’esame.
Fu invece una notte tranquilla quella di Gennaro, 22 anni, laureato in economia e management. «Scelsi l’analisi del testo su Italo Calvino, un brano tratto da “il sentiero dei nidi di ragno”. Dormìi tranquillo dopo una serata passata a stabilire i posti». Teresa, 33 anni, insegnante di diritto, ci ha raccontato invece la sua avventura con la cartucciera cucita in fretta e furia della nonna con l’intento di inserire quanti più temi svolti possibili: ma c’era una sorpresa che la attendeva al mattino. «Dopo aver preso il plico ancora caldo – racconta Teresa – lessi la traccia e… trattava di Pirandello, l’autore che portavo all’orale! Presi fiato, sorrisi al fato e mi sfilai la cartucciera: ero felice!»
Anche Monica, insegnante, ha avuto a che fare con le celeberrime cartucciere. «Dopo due ore, con il compito già svolto e in attesa di essere ricopiato in bella, mi alzai per andare in bagno e capitò la strage: mi cadde l’intera raccolta di temi a terra!»
Cari maturandi, da parte della redazione de “Il Risorgimento Nocerino” l’augurio di poter ricordare anche voi tra qualche anno le emozioni dell’esame di maturità e di poter affrontare al meglio questa sfida: possa essere per tutti voi il primo step della vostra vita da adulti.