La Guardia di Finanza, coordinata dal Tribunale di Nocera Inferiore, per un giro di auto importate “col trucco” ha effettuato sequestri ai danni di sette persone e di alcune aziende
Sono sette i decreti di sequestro preventivo eseguiti dalle Fiamme Gialle della Compagnia Scafati su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore a carico di imprenditori attivi nel commercio di autoveicoli.
L’aver importato illegalmente dall’estero ben 221 autovetture nuove, evadendo circa un milione 200mila euro di IVA la pesante accusa a carico dei sette. Ad essere “ammanettati” in attesa della confisca sono stati cinque immobili, un terreno, 17 autovetture e 5 moto, oltre che tutte le disponibilità finanziarie degli indagati e delle società coinvolte.
L’esecuzione delle misure cautelari giunge al termine di un’articolata indagine della Guardia di Finanza svolta con il coordinamento del Pubblico Ministero Davide Palmieri, nel corso della quale sono state riscontrate irregolarità nell’applicazione dell’IVA per gli acquisti di autoveicoli di provenienza intracomunitaria, da parte di varie società. I rappresentanti legali pro tempore delle concessionarie coinvolte avevano, infatti, presentato all’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile di Salerno, attraverso un’agenzia di pratiche automobilistiche, false dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, relative alla nazionalizzazione delle vetture, tutte nuove e provenienti da Paesi della Comunità Europea, nelle quali si attestava, falsamente, l’avvenuto pagamento dell’imposta dovuta sugli acquisti comunitari. Incrociando i dati acquisiti alla Motorizzazione Civile con quelli ottenuti dall’Agenzia delle Entrate, è stato possibile accertare l’attuazione della truffa.
Due i sistemi di frode individuati per non versare l’IVA in Italia: in un primo caso il concessionario, pur esercitando a tutti gli effetti l’attività di commercio di autoveicoli, agiva come un “privato non imprenditore”, dichiarando di avere assolto gli obblighi IVA mediante pagamento con F24; nel secondo caso, il concessionario presentava la dichiarazione di avvenuto pagamento, all’insaputa dell’ignaro acquirente, così facendo risultare falsamente che il soggetto aveva adempiuto gli obblighi IVA.
I soggetti coinvolti sono tutti indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, falso materiale ed ideologico ed, in particolare, quattro società sono state indagate per la connessa responsabilità amministrativa derivante da reato.