Il saggio del ricercatore nocerino, scaricabile gratuitamente da internet, si propone di  ripercorrere le tappe fondamentali dell’evoluzione umana, che dalla prima comparsa dei nostri antenati porterà alla nascita di un uomo nuovo

di Valentina Milite

Il breve saggio del ricercatore, laureato in scienze biologiche, Salvatore Vicidomini, “VanGELO Assoluto”, pubblicato nell’ottobre 2017 e distribuito gratuitamente dall’autore stesso in formato pdf sulla piattaforma social di riferimento della comunità accademica, “ResearchGate”, al seguente link: https://www.researchgate.net/publication/320677486, si propone di  ripercorrere le tappe fondamentali dell’evoluzione umana, che dalla prima comparsa dei nostri antenati, porterà, secondo l’autore, nel prossimo futuro, alla nascita di un uomo nuovo, un passo ulteriore rispetto all’ “Oltreuomo” di nicciana memoria.

 Questi, abbandonata una nozione ormai superata di Dio, morto proprio perché era stato l’uomo stesso con la sua tecnologia e conoscenza ad “ucciderlo” e travalicare così il concetto di divinità (già Nietzsche aveva infatti parlato di “crepuscolo degli idoli” come evento preparatorio necessario all’avvento dell’Oltreuomo); tenderà al pieno sviluppo delle proprie capacità, fino a superare, grazie alla conoscenza acquisita e l’estremo sviluppo della tecnologia, quelli che un tempo erano gli invalicabili limiti biologici dell’essere umano; per incarnare infine egli stesso la figura di un essere immortale, onnisciente ed ubiquo. Caratteristiche queste, finora considerate al di fuori dell’umano e quindi attribuibili ad un’immaginata entità divina, che poiché lontana dalla nostra conoscenza, avevamo concepito come perfetta ed in grado di valicare i naturali ed apparentemente insuperabili limiti invece imposti all’umanità. L’autore, nel testo preannuncia l’avvento di questa nuova entità (tutta umana, perché dall’uomo e partendo da esso creata, ma al contempo divina, perché appunto: onnisciente, ubiqua ed immortale), in un tempo molto breve in termini evolutivi: appena 120 anni o poco più perché “una potenza di calcolo non finita grazie ai super computer quantici in rete; un corpo dalla durata fisica praticamente infinita, grazie ai ricambi cibernetici; un archivio aggiornabile in real time, del proprio Sé, tramutabile in informazioni conservabili, replicabili, riparabili, trasferibili; un’interfaccia totale tra i tre elementi” [cit.p. 35] (possibile grazie alle sempre più sofisticate ed in rapida evoluzione tecnologie applicate alle neuroscienze), renda possibile la nascita del primo essere umano tramutato dalla tecnologia (da lui stesso sviluppata) nel primo “Dio funzionale”, in cui col tempo verranno convertiti grazie ai prodigi della futura meccanica, genetica ed informatica, tutti gli uomini. Uomini tramutati in divinità che creano sé stesse all’apice della loro possibilità di conoscenza. Momento questo che rappresenterà secondo l’autore il principio dell’esistenza, ma anche del percorso verso il collasso di questi nuovi dei.vicidomini salvatore illustrazioneUn concetto espresso con matematico romanticismo dal limite illustrato in copertina , secondo cui “L’amore, in funzione della conoscenza, è zero, quando la conoscenza tende all’infinito”; poiché, se come scriveva Pavese ne “Il mestiere di vivere”, “Amore è desiderio di conoscenza”, chiunque, anche Dio, raggiunta la piena conoscenza di tutto lo scibile possibile, perderà ogni interesse e amore, anche per ciò che egli stesso un tempo aveva creato. E tanto più c’è conoscenza, tanto meno ci sarà amore e tutto si ridurrà a sospensione, inerzia ed attesa di collasso terminale. “Dio […] non può sopravvivere a se stesso”.
Il testo suggerisce poi ulteriori spunti di riflessione, tra cui alcuni interessanti sull’evoluzione del concetto di Dio, analizzando l’idea del divino spesso assimilato alla luce, ma in realtà più vicino al buio ed al funzionamento dei buchi neri che a questa; non tralasciando le conseguenze che da ciò potrebbero scaturire, tra cui una nuova possibile interpretazione del divino.
Molto interessanti nel testo, a mio avviso, le digressioni prettamente scientifiche che accompagnano il lettore nell’esplorazione di temi tecnici specifici e (sicuramente ai più) meno familiari; facendolo sempre con semplicità ed estrema chiarezza; meno coinvolgenti i rimandi personali e la digressione antropologica iniziale un po’ approssimativa dello sviluppo della comunicazione  e delle religioni, se pure troppo prolissa ai fini dello sviluppo delle argomentazioni dell’autore; che trovano invece la propria più stimolante fioritura nella parte centrale e finale del testo, in cui appunto partendo da un’analisi sullo sviluppo attuale e potenziale delle future tecnologie, l’autore giunge ad un’ipotesi evolutiva umana affascinante.
Si intercetta poi una velata pretenziosità in alcune espressioni del testo, nell’uso perentorio del presente nell’esporre le proprie ipotesi, quasi a voler attribuir loro certezza “assoluta”, come suggerisce il titolo appunto (comprensibile in una dissertazione che si pone come ricerca personale sviluppata secondo metodo scientifico che ambisce quindi ad ottenere risultati certi, oggettivi e verificabili, ma comunque a mio parere non sempre del tutto inopinabili) e nell’utilizzo della maiuscola quando l’autore parla in prima persona con l’IO (sicuramente a voler ribadire il concetto di nuovo IO-DIO, ma comunque poco gradevole). Espressioni che probabilmente sarebbero state limate da un occhio esterno di un eventuale curatore o editore all’opera, ma che in questo caso, coincidendo con l’autore, evidentemente vengono rilevate dal lettore, ma non da chi scrive. Un peccattuccio veniale tutto sommato in cui quasi inevitabilmente ricade chiunque esponga il proprio pensiero ad un qualsiasi pubblico, ma che si suggerisce sempre di tenere in conto come esercizio di rispetto e coerenza filologica, allorché elaborando un pensiero o facendo nostra un’ideologia la si voglia condividere, tenendo sempre ben presente che questa sarà la nostra personale visione e non la verità assoluta cui tentare di assoggettare l’altro.
Belle ed esplicative le immagini di copertina dell’autore e le illustrazioni originali a corredo del testo di Monica Mancusi e Cecilia Fontanella.
Un ebook quindi quello di questo ricercatore salernitano che come già il titolo “VanGELO Assoluto” lascia intuire, si pone l’affannoso obiettivo di affrontare il totalizzante, ampio e complesso tema del rapporto dell’uomo col trascendentale, dell’umano che grazie alla speranza, l’anelito di infrangere il non noto, tenderà sempre più nel futuro prossimo ad avvicinarsi (consapevolmente o meno) al metafisico; con le varie implicazioni, anche etiche che ciò potrebbe comportare.

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