La stagione del massimo torneo dilettantistico italiano è giunta al termine da due settimane e oggi è già il momento di iniziare a programmare il prossimo anno per i club. Nel girone I c’è chi non naviga in buone acque e chi è già pronto a ripartire
di Maria Esposito
Il campionato di serie D girone I, stagione 2018/2019, si è ormai concluso dopo gli ultimi verdetti, quelli relativi ai play-off e ai play-out. Un torneo, quello terminato lo scorso 5 maggio, fatto di alti e bassi, di tante sorprese e delusioni.
I vertici societari delle tredici squadre che hanno garantita l’iscrizione al prossimo campionato dilettantistico per la posizione in classifica raggiunta, sono al lavoro per programmare, in presenza di giusti stimoli e risorse finanziarie, la prossima stagione calcistica. Considerata ancora transitoria la posizione della Turris che è la squadra vincitrice dei play-off, le dodici squadre restanti sono Marsala, Portici, Castrovillari, Cittanovese, Acireale, Palmese, Nocerina, Troina, Gela, Messina, Città di Messina e Roccella. Da cosa ripartire? Questo è l’interrogativo dei tifosi, delle città, ma soprattutto di tutti quei calciatori che si trovano svincolati a fine giugno. Una nota dolente questa disciplinata dalle leggi che governano le categorie semi-professionistiche. Nello specifico al termine del campionato, i calciatori vivono in uno stato di disagio per la mancata corresponsione di alcune mensilità che saranno risanate previo inizio campionato prossimo. Le società interessate devono ripartire proprio da qui. Oggi la situazione appare abbastanza complicata soprattutto per le squadre sicule in particolare a Messina sotto la presidenza Sciotto.Il sindaco peloritano ha avanzato un incontro tra i vertici dell’Acr Messina e del Città di Messina con l’obiettivo di riunire le forze per costituire un’unica realtà, ma sembra che questa ipotesi sia già arenata. A Marsala è rimasto solo il gruppo Li Causi e Cottone (sponsor), con un bilancio economico negativo e con rimborsi spesa fermi a dicembre. Allenatore, calciatori e staff sembrano non essere riconfermati, quindi dovremmo attendere una società ex-novo. I vertici di Acireale, Troina e Gela si stanno impegnando quotidianamente per organizzare l’assetto societario, per porre le basi e ripartire degnamente il prossimo settembre, definendo budget e le conseguenti ambizioni. A Castrovillari bisognerà ripartire da zero. La società è rimasta nelle mani di Giuseppe Agostini che si è mostrato soddisfatto del finale di campionato della sua squadra. Molte sono le partenze dal Pollino, cominciando dallo staff per poi finire ai calciatori. Dovranno gettare delle buone basi per disputare un campionato, quello prossimo, all’altezza di quello passato. Scommessa di questo campionato è stato il Portici di Mauro Chianese. Una società giovane con uno staff all’avanguardia, nulla è mancato ai piedi del Vesuvio, come dimostrato anche sul campo. Numerosi calciatori sono rimbalzati agli occhi degli osservatori: una squadra giovane, ma giunta al termine con una maturazione superiore alle aspettative. Premiati inoltre più volte per la categoria Giovani di Valore. Il Portici con qualche accordo potrebbe riconfermarsi ai vertici anche nel prossimo campionato. Non naviga in buone acque invece la Palmese che vive ancora in una situazione societaria emblematica, dopo l’iscrizione in extremis a questo campionato e la miracolosa salvezza. Resta da capire su quali basi riparte una società che risulta ancora sotto sequestro. In Campania invece resta dubbia la situazione della Nocerina. Il presidente Maiorino ha lasciato intendere più volte l’idea di avanzare domanda di ripescaggio per la Lega Pro ma, con i criteri noti da alcuni giorni, la dirigenza si è chiusa in un silenzio stampa paradossale. Unica nota certa è che tutti, staff e addetti ai lavori, si sono dimessi. Aria di positività arriva da Cittanova: è certo che le premesse per fare bene ci sono tutte così come anche l’ambizione della Cittanovese che vuole puntare a migliorare un campionato già eccellente come quello di questa stagione concluso con il sesto posto ad appena una vittoria di distanza dal sogno play-off. Il Roccella che si è salvato all’ultimo respiro fatica ad ottenere salvezze tranquille anche se è una realtà consolidata. Gli sforzi profusi dal presidente Maurizio Misiti, lasciato perlopiù solo, non bastano a mandare avanti una società in quarta serie, poiché ci sono spese ingenti e tanti impegni ed il tutto è acutizzato dalla perifericità del territorio dove si opera. Lo stesso presidente ha affermato che vuole ripartire con una maggiore collaborazione del tessuto imprenditoriale della città. Ha fatto un appello a coloro che vorranno cimentarsi in questo ambito ed in un campionato così importante di dare una mano alla società affinché si possa programmare con sempre maggiore calma un campionato degno.