Con la regia di Carmine Califano si sono esibiti gli ospiti delle Comunità Alloggio Cambiamenti, l’Abbraccio e Luna Storta del Consorzio di cooperative sociali dell’Agro con lo spettacolo “Mi ricordo”
di Maria Rita Cuccurullo
L’arte incontra l’impegno sociale in una performance teatrale. Ieri sera, al teatro Diana, si sono esibiti gli ospiti delle Comunità Alloggio Cambiamenti, l’Abbraccio e Luna Storta del Consorzio di cooperative sociali dell’Agro con lo spettacolo “Mi ricordo”, diretto dal regista Carmine Califano, a conclusione del percorso teatrale su l’Inganno.
Presenti gli operatori e i referenti rispettivamente dei Percorsi di Interazione Sociale della UOSM di Nocera Inferiore – DSM Salerno dottoressa Margherita Spagna e dell’area della salute mentale delle cooperative dell’Agro dottoressa Rossella Vitulli. Partendo dal tema de L’Inganno i protagonisti hanno rivisitato e rielaborato la favola di Cappuccetto Rosso, da loro scelta, rappresentando la storia attraverso il filtro delle proprie emozioni e mettendo in scena l’incontro con il lupo cattivo.
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Ognuno ha rappresentato con spontaneità il contenuto riproposto in maniera fantastica e con un avvincente finale a sorpresa ove il bene trionfa sul male. La serata, patrocinata dal Comune di Nocera Inferiore, ha visto un nutrito pubblico incuriosito e attento alle problematiche sociali, in un contesto di partecipazione e condivisione. Soprattutto la valorizzazione di contenuti in un clima di aggregazione per puntare sulle risorse individuali nel recupero di spazi e ruoli in contesti di vita comune, l’obiettivo verso cui tende la Unità Operativa di Salute Mentale di Nocera Inferiore attiva nell’accoglienza del bisogno e nel trattamento dello stesso in maniera inclusiva e risocializzante. Gli stessi percorsi di riabilitazione, tra l’altro, partendo dai progetti messi a punto nel corso degli anni, ponendo al centro delle attività la comunicazione quale espressione del sentire, hanno investito e puntato sull’arte teatrale in quanto strumento relazione ricco di significati e contenuti emotivi. Perché avere la capacità di saper dare voce a chi più di altri, ha bisogno di ascolto è il primo gradino verso quel processo di affermazione e accettazione di sé che “non sempre è scontato”.