La società messinese non ha mantenuto gli accordi con la rosa a salvezza raggiunta. A Latina, la squadra che si trova nella stesso girone della Nocerina, scenderà in campo per la finale di Coppa Italia senza stipendi e rimborsi spese
di Maria Esposito
Il Messina è rimasto nelle mani della famiglia Sciotto. La trattativa con Rocco Arena si è consumata velocemente e ha fatto emergere in modo chiaro come la richiesta degli attuali proprietari sia ben distante dalla logica non solo di mercato.
L’unico asset oggetto di cessione sarebbe stato il titolo sportivo che legittima l’iscrizione al campionato di serie D. Il suddetto titolo sportivo è stato acquisito dalla famiglia Sciotto a fronte del pagamento di un importo di € 180.000,00. La società ACR Messina non ha altri cespiti, non ha crediti e non ha settore giovanile. La proprietà Sciotto ha chiesto, per la cessione di questo titolo, un importo di € 350.000,00, cui vanno aggiunte le passività correnti e le mensilità arretrate dei calciatori. Rocco Arena ha offerto una cifra di circa € 300.000,00 un’offerta congrua ma non condivisa dall’attuale proprietà. Appare evidente, allora, come la storia di questa ACR Messina sia già finita. I tifosi e le istituzioni non possono restare ostaggio della proprietà che non ha la capacità per rappresentarli. C’è rammarico, non solo in città ma soprattutto per chi sino ad oggi è sceso in campo come Messina. I calciatori hanno assolto sino all’ultimo il loro compito, meritevoli di una salvezza raggiunta all’ultima giornata di campionato. A pochi giorni della finale di Coppa Italia di Serie D che li vede impegnati contro il Matelica sono usciti allo scoperto con questa denuncia: “I calciatori attualmente tesserati per la società ACR Messina, denunciano l’inaccettabile situazione venutasi a creare nello svolgimento dell’attività sportiva. Fino ad oggi, l’intera rosa della prima squadra ha continuato ad allenarsi con impegno e spirito di sacrificio, raggiungendo la tanta agognata salvezza nonché un risultato storico per la società ACR Messina come la finale di Coppa Italia. Tutto ciò è stato fatto per rispetto verso la città e verso i tifosi, dando fiducia a una società le cui promesse di un tempestivo saldo dei rimborsi pattuiti sono rimaste a tutt’oggi senza seguito. Ciò nonostante, ribadiamo ancora una volta che non ci tireremo indietro e che non verranno a mancare il nostro impegno e la nostra professionalità; ma al contempo, ci auguriamo che chi è alla guida di questa compagine sportiva rispetti gli accordi economici e quindi si assuma la propria responsabilità (come stiamo facendo noi) sanando le morosità esistenti”.
Rocco Arena ha dimostrato di volere fare calcio a Messina. È arrivato in città pronto a chiudere la trattativa in 24 ore, su basi fondate. Avesse avuto altri interlocutori, sarebbe già il nuovo proprietario da qualche giorno. In questo momento era l’unica certezza a cui aggrapparsi. Ovviamente, in questo scenario apocalittico, c’è ancora una stagione da concludere con questo ultimo impegno stagionale. Nella finale di Coppa a Latina il Messina indosserà la divisa grigio-gialla a riprova che la storia biancoscudata deve continuare, ma non certo attraverso l’opera di massimi incapaci.