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In una città che sembra piuttosto immobile, sembra che gli unici due personaggi sui quali si incentrerà la prossima campagna elettorale siano proprio gli attuali amici Lamberti e Servalli

di Nino Maiorino

Pure se al momento l’attenzione degli elettori è tutta concentrata sulle bizze, o meglio “Le baruffe chiozzotte”, ispirate a Carlo Goldoni – con la non lieve differenza che, nella commedia del Goldoni si raccontano solo schermaglie amorose, mentre in queste quotidiane alle quali abbiamo “il piacere” di assistere sembra che di amore, tra gli uni e gli altri contendenti, ce ne sia proprio poco- a Cava è iniziato il balletto per le elezioni amministrative del prossimo anno che dovranno rinnovare il “parlamentino” cittadino ed eleggere il nuovo sindaco della città.

L’ennesima occasione è stata la pubblicazione del sindaco Servalli di un nanifesto che magnifica le cose fatte durante la sua amministrazione, il che ha scatenato commenti e critiche da parte dei suoi avversari politici e possibili candidati alle prossime elezioni amministrative che si terranno nel 2020.
Già qualche mese addietro ci siamo occupati dell’argomento, sia prima della svolta amministrativa avvenuta nel mese di gennaio 2019 con la quale, dopo circa quattro anni di amministrazione, portata avanti con pugno di ferro ma guantato di velluto, dal sindaco Vincenzo Servalli, sia successivamente, vale a dire dopo l’ingresso in giunta del dottor Armando Lamberti che ha assunto la carica di vicesindaco con delega alla cultura.
L’ingresso del dottor Lamberti, anticipato da una laboriosa e approfondita analisi dei problemi della città, venne compendiato nell’ “accordo di programma politico-amministrativo di fine consiliatura”, un calendario cronoprogramma in base al quale tutti i problemi fino ad allora non risolti sembrava potessero trovare soluzione in brevissimo tempo grazie a una bacchetta magica che il pure laborioso Lamberti sembrava possedere; l’elenco delle cose da fare venne opportunamente criticato in senso positivo, salvo che per le concrete possibilità di realizzazione legate alla ristrettezza del tempo disponibile; per questo motivo qualcuno parlò di un “libro dei sogni”, giudizio certamente poco gradito, ma che a distanza di circa quattro mesi non possiamo non confermare.lamberti armando
In sostanza da quel programma articolato e scadenzato, finora l’unica cosa posta in cantiere sembra la candidatura della città a Capitale della cultura per l’anno 2022.
E non deve trarre in inganno il primo evento, pure corposo e qualificato, vale a dire l’happening pianistico che va sotto il nome di “Piano-stop – l’Arte per la Giustizia” che ha portato a Cava 42 giovani pianisti, facenti parte dei Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno, evento al quale collabora anche dell’Accademia Jacopo Napoli del maestro Felice Cavaliere che dirige il Conservatorio Gesualdo Venosa di Potenza; i giovani pianisti si sono esibiti nel complesso monumentale di San Giovanni il 1° e il 2 maggio.
La città ha già vissuto una deludente esperienza nel corso dell’amministrazione del dottor Luigi Gravagnuolo, durante la quale cadeva la celebrazione del millennio della fondazione dell’Abbazia della SS. Trinità, celebrazione per la quale l’amministrazione cittadina si impegnò molto per ottenere la giusta valorizzazione di quel prestigioso e sacro monumento, concludendo, purtroppo, con un clamoroso flop per beghe di vari gruppi politici contrari, e non solo a livello locale, che boicottarono il tutto, tanto che quella celebrazione passò quasi sotto silenzio.
Certamente è meritoria l’aspirazione di Servalli e Lamberti di voler creare i presupposti perché Cava possa essere Capitale della cultura nel 2022, ma purtroppo quel precedente pesa notevolmente anche perché non è matematicamente certo che Servalli venga rieletto; se così non sarà potrebbe cadere il bel progetto, a meno che…
Ma torniamo un momentino indietro, vale a dire all’aspirazione della città di diventare capitale della cultura nell’anno 2022, aspirazione che sembra, al momento, l’unico argomento della campagna elettorale oramai avviata.
Ma se è solo questo l’obbiettivo dell’amministrazione, sembra veramente poco; è vero che la cultura è una componente importante della nostra società, specialmente in un momento in cui di tutto si parla tranne che della cultura, che dovrebbe essere uno dei pilastri fondamentali di ogni paese; probabilmente la incultura di chi ci governa (salvo poche eccezioni) porta la conseguenza di un abbattimento, non sappiamo quanto involontario, della coltura in quanto un popolo ignorante è più manovrabile.
Ma è anche vero che un paese, e una città, non possono avere come prospettiva solo la cultura; c’è bisogno di molto di più, e cioè di lavoro, di progresso, di sviluppo, e quindi di idee a medio-lungo termine che possano incidere profondamente sul futuro.bastolla enrico
Cava è ferma, immobile, ingessata nella manutenzione ordinaria del territorio, e nemmeno di tutto, nel completamento delle poche opere del passato (trincerone-sottovia “in primis”), immobilizzata di fronte ai pochissimi progetti di completamento di vecchie opere, vedasi il Palazzetto dello sport, ora Palaeventi, sul quale l’ultimo intervento risale a circa 20 anni addietro con la copertura con le lastre di rame da parte dell’amministrazione Fiorillo, ma del quale non si sa cosa farne.
Insomma un vuoto di prospettive che non può essere riempito dalla sola cultura.
E veniamo all’origine di questo discorso, vale a dire l’avvio del balletto delle candidature alle prossime elezioni, per le quali alcune sembrano scontate.
La prima è quella dell’ex amico di Servalli, ora nemico, il dottor Enrico Bastolla, che è stato pure Assessore nei primi tempi della Giunta Servalli col quale poi entrò in rotta di collisione; e giacché Servalli certamente si ricandiderà con una coalizione di sinistra, Bastolla sarà costretto a candidarsi con una lista civica.
C’è poi l’incognita della destra cittadina, che fino a questo momento è una nebulosa nella quale entrano ed escono varie meteore, che vanno da FI, Lega e FdI, con personaggi noti e meno noti della politica cittadina; in campo ci sono già l’avvocato Marcello Murolo, che fu assessore nell’amministrazione dell’ex sindaco Marco Galdi, ma c’è pure il dottor Giovanni Baldi del quale sempre più insistentemente si fa il nome, il quale non sembra eccessivamente gradito alla neonata Lega la quale già ha intimato a Servalli di preparare le valigie, certa della sua sconfitta, ma a favore di chi non si sa, visto che la Lega non ha mai esplicitato un suo candidato e che comunque dovrà tener conto dei “due incomodi” Murolo e Baldi.
Ed è proprio la destra metelliana la grande incognita che peserà sulle prossime elezioni, anche in considerazione del fatto che essa, durante i quattro anni di amministrazione Servalli, non ha mai fatto una vera opposizione, limitandosi a fare interventi marginali, talvolta appoggiando i provvedimenti che Servalli proponeva, tant’è che in qualche occasione gli osservatori dei portici avevano l’impressione che le forze di destra fossero proprio di appoggio.
E nemmeno in questa fase pre-elettorale la destra cavese sembra trovare una soluzione, con un personaggio di prestigio che riunisca intorno a un tavolo tutti i possibili candidati per cercare di trovare tra essi uno che possa rappresentarla, e da proporre quale alternativa al sindaco uscente.
Ci sarebbe anche il M5S che a Cava non ha mai contato più di tanto in quanto non c’è mai stata una vera intesa tra le persone che si ispirano alle ideologie grilline, anzi, recentemente, uno di essi che tanto si è prodigato per portare avanti alcune battaglie si è allontanata. Di questa situazione, a dir poco caotica, si avvantaggia proprio il sindaco uscente.
Ma c’è una ulteriore incognita, vale a dire il carismatico dottor Armando Lamberti, stimato e benvoluto da tutti, il quale già in passato ha partecipato a competizioni elettorali per la carica di sindaco; per le sue molteplici attività, talune anche molto impegnative legate alla sua cattedra universitaria, probabilmente non ha posto, in passato, un grande impegno per diventare sindaco della città, carica che avrebbe notevolmente condizionato i suoi molteplici interessi.
Ma ora che ha avanzato la proposta di far diventare Cava Capitale della cultura nel 2022, e questo potrebbe anche verificarsi perché proprio lui è uno dei pochi che possono portare Cava a tale livello, è possibile che proprio Armando Lamberti scenda in lizza contro Servalli per concretizzare la sua aspirazione e le tante altre che nel suo attuale cronoprogramma sono previste.
E la candidatura di Lamberti scompaginerebbe il gioco sia della sinistra, sia delle eventuali liste civiche, ma pure quella della indefinita galassia della destra.
In conclusione, alla fine di questo ragionamento, sembra che gli unici due personaggi sui quali si incentrerà la campagna elettorale del 2020, siano proprio gli attuali amici Lamberti e Servalli.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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