Il tradizionale appuntamento con l’evento musicale della Festa del Lavoro alle 21 in piazza Diaz. E dal consigliere Vincenzo Stile arriva una proposta per creare nuova occupazione
Sarà Enzo Gragnaniello a tenere, il 1° maggio alle 21, il concerto della Festa del Lavoro a Nocera Inferiore. L’evento si terrà in piazza Diaz, davanti al palazzo di città, come ormai d’abitudine.
«Ancora una volta la festa del Lavoro richiama la nostra gratitudine alle secolari conquiste di civiltà dell’Italia e dell’Europa – scrive il sindaco Manlio Torquato nel manifesto firmato anche dall’amministrazione comunale da lui guidata – Ai nostri valori sociali, di democrazia e di libertà. Ai diritti ed ai doveri, nel lavoro e nell’aspirazione ad esso, che rendono l’uomo degno di dirsi tale. Sappiamo però che forze ostili assediano ogni giorno di più questi diritti, queste conquiste, questi valori. Un capitalismo globale ed indifferente all’uomo, culture politico-religiose extracontinentali nemiche dei valori di libertà e di tolleranza, l’avidità di chi non riconosce i diritti e favorisce precarietà e alienazione, il qualunquismo che disorienta la nostra coscienza civile. La festa del lavoro e dei lavoratori sia perciò occasione per riaffermare le nostre radici sociali, umanistiche, cittadine, italiane ed europee».
Nell’occasione arriva una proposta dal consigliere comunale Vincenzo Stile, dal tono decisamente allettante, che ricorda il “lavorare tutti, lavorare meno” dei tempi della rivoluzione studentesca. Il pediatra lancia l’idea che con la «Riduzione dell’orario di lavoro di 4 ore per tutti a parità di stipendio, si genera un posto di lavoro di 32 ore ogni 8 lavoratori. Ogni milione di lavoratori 125.000 posti nuovi, ci potrebbe essere lavoro e reddito per tutti i disoccupati e costerebbe molto meno del reddito di cittadinanza». Per l’esponente del Pd la proposta dovrebbe prevedere il «mantenimento degli stessi stipendi e degli stessi contributi come ad orario pieno, e il finanziamento a favore dei nuovi assunti con sgravi contributivi pari alle ore pagate in più agli altri lavoratori per l’azienda privata che vuole aderire, e a carico dello Stato in caso di lavoro pubblico». Per Stile l’attuazione di tale misura genererebbe «Lavoro a tempo indeterminato. Non è una misura assistenziale, ma produce contributi, costa di meno del reddito di cittadinanza. Fino a quando – conclude il medico nocerino – continueremo a parlare senza fare niente?»