Un albero di noci verde sradicato su fondo d’oro, ventuno frutti e la scritta “Urbs Nuceria”: ecco il nuovo simbolo. Torquato: «Consolidamento dell’identità cittadina»

di Fabrizio Manfredonia

Sono stati presentati stamane, in aula consiliare, i nuovi loghi del comune e il nuovo gonfalone che accompagnerà l’ente nelle occasioni ufficiali. Dopo il riconoscimento del titolo di città, onorifico e altamente simbolico, ottenuto con decreto del Presidente della Repubblica nel 2012, è il turno dei simboli.

«Si tratta di un momento importante – ha detto il sindaco Manlio Torquato – la presentazione del nuovo gonfalone, riconosciuto con decreto del Presidente della Repubblica nel 2013, si inserisce in una direzione di consolidamento dell’identità cittadina con simboli che accompagnano il percorso storico che ha attraversato più secoli e incarna la simbologia della municipalità».
Secondo il presidente del consiglio comunale Fausto De Nicola «Si tratta di un evento che rimarrà impresso negli annali della nostra storia» e che, dopo un lungo iter e grazie alle indicazioni di Antonio Pecoraro ha dato vita ad una « vera e propria opera d’arte finanziata interamente dalla presidenza del consiglio comunale».
Logo e gonfalone, come ricordato dal segretario generale del comune Valeria Rubino, sono emblemi civici che godono di tutela giuridica; lo stemma esprime e ricorda la storia e la cultura di una comunità la cui araldica è stata accertata attraverso un’accurata ricerca da parte dell’ufficio del cerimoniale di Stato per le onorificenze di Roma e da parte di Antonio Pecoraro, ispettore onorario dei beni culturali.stemma 2Nella pratica si tratta di uno stemma d’oro con un albero di noci verde, sradicato al naturale, con ventuno frutti d’oro e la scritta “Urbs Nuceria”.
Gli aspetti tecnici dello stemma sono stati, nella parte finale della presentazione, illustrati da Antonio Pecoraro: il noce posto al centro nasce da una convinzione, rivelatasi errata, che avevano i nostri antenati e cioè che il termine Nocera derivasse dalle noci; si è invece scoperto che l’etimo sta a significare “città nuova”. La mancanza dei gigli posti ai lati dell’albero è invece giustificata dal fatto che lo stemma delle origini ne era sprovvisto, come visibile sui muri della chiesa del S.S. Corpo di Cristo di piazza Zanardelli e solo l’amministrazione del 1950 li introdusse; infine il fatto di avere un albero sradicato, con le radici a vista si giustifica con le regole dell’araldica.
A margine della presentazione è stato chiesto al sindaco Torquato un commento sulla possibilità, tra l’altro fortemente sponsorizzata da Pecoraro, di riunire le due Nocera: il primo cittadino, sottolineando la difficoltà di un’unione, «Come in tutti i matrimoni ci si sposa in due», ha trovato nella scelta di “città diffusa” una soluzione più semplice per gestire i vari aspetti amministrativi in maniera comprensoriale.
Secco no comment invece per quanto concerne presunti terremoti in maggioranza che interesserebbero il consigliere di Forza Italia Saverio D’Alessio e un suo possibile forfait.

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