Si parte con la bonifica di un terreno di 7000 metri quadri attraverso l’uso di specifici microorganismi. Diciotto i lotti che saranno assegnati ad altrettanti cittadini

di Fabrizio Manfredonia

Si è tenuta stamane in Sala Giunta la conferenza stampa di presentazione del progetto “Orti urbani” in collaborazione con Mappfod, AgrotecnoBios e Agrocepi Salerno.

Il progetto intende bonificare attraverso microorganismi di natura batterica ad hoc l’area di 7000 metri quadri alle spalle del cementificio di viale San Francesco d’Assisi, allo scopo di realizzare circa 18 lotti di terreni da coltivare da 120 metri quadri ciascuno producendo utili e prevedendo la distribuzione dei frutti sia attraverso i canali commerciali tradizionali che attraverso Mappfod.
Ma come sarà effettuata la bonifica? È presto spiegato da Costantino D’Angelo, dottorando presso l’università di Siena che ha illustrato come i microorganismi che verrano utilizzati inglobano e neutralizzano le sostanze nocive senza rilasciarle nel terreno: di fatto producendo frutti sani e addirittura capaci di contrastare l’insorgere di alcune patologie tumorali. orti urbani2Luciana Mandarino e Giovanni Cesareo di Agrocepi Salerno hanno illustrato il modus operandi che si intende seguire, ovvero: verifica del grado di inquinamento dei terreni; divisione dello stesso; infine bonifica.
«Lo studio di fattibilità – queste le parole dell’assessore Annarita Pagliara – è stato già effettuato nel 2018 e il terreno è stato preso in locazione dalla regione con un canone annuo molto basso, pari a 100 euro annui».
Il progetto, secondo la Pagliara, si inserisce nella mission di conservazione e di coinvolgimento dei cittadini nella fruizione dei cosiddetti «beni comuni».
Sul tema della bonifica, onde ridurre l’insorgenza di patologie tumorali è intervenuto Rocco De Prisco, professore e ricercatore a Pozzuoli, che ha ribadito quanto sia «necessario intervenire nella catena alimentare, arrivando a produrre con qualità, con tecnologie avanzate, che partano dalla ricerca, per andare oltre il bio come già avviene ad esempio in Spagna».

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