L’ex tecnico messinese ha rifiutato panchine di lega pro per ripartire da Cologno. Oggi non è facile fare calcio, solo un presidente facoltoso può riportare il Messina nel calcio che conta. Re Artù nel suo futuro sogna una panchina in serie A
di Maria Esposito
Domenica 14 aprile la Nocerina attraverserà lo stretto per approdare in Sicilia alla volta di Messina. Una gara che vedrà le due formazioni impegnate per due obiettivi opposti; il Messina deve con imperativo categorico vincere per salvarsi, la Nocerina può raccogliere punti per i play off. Analizziamo la gara con Arturo Di Napoli, colui che è stato prima calciatore che allenatore messinese.
Nato a Milano, classe 1974, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, Di Napoli inizia la sua carriera in Serie B nel 1993 quando, dalla squadra nerazzurra, attraversa lo stivale per trasferirsi all’Acireale. La prima stagione nel campionato cadetto non è delle migliori, ma dopo un anno al Gualdo in C1, sale subito in A, per vestire la maglia del Napoli. Cinque stagioni in serie A, memorabile quella all’Empoli, dove realizza 11 reti. Nel 2000 torna in B iniziando la sua ascesa al trono, 16 reti con la maglia del Venezia e promozione in Serie A. Successivamente passa al Palermo, Di Napoli è ormai un giramondo del nostro calcio, con i rosanero sigla 8 reti per poi avvicinarsi allo stretto e trasferirsi al Messina, dove vivrà la miglior parentesi della sua carriera, 19 reti in Serie B e un’altra promozione. Insieme a Riccardo Zampagna, forma una coppia d’attacco pericolosissima anche in A, 22 reti nelle due stagioni in Sicilia dove gioca con continuità: il sovrano ha preso la «corona». Dopo il terzo anno col Messina, Re Artù torna in C1 a 33 anni, con la Salernitana gioca la miglior stagione della sua carriera. Ben 21 reti e un’altra promozione. Sul finire della carriera decide di scendere addirittura in Serie D, lasciando il segno anche fra i dilettanti. Gli ultimi acuti li trova con un ritorno a Messina nel 2009 totalizzando 20 reti, e con la Caronnese nel 2012 dove annota le sue ultime 15 reti da calciatore. Numeri che possono riassumersi in 526 presenze e 187 gol in carriera. Nel 2012 inizia la sua carriera da allenatore ed anche questa in scalata, prima al Rieti in Eccellenza poi con il Riccione, in Serie D e successivamente in Lega Pro con il Savona, ma il 18 dicembre dello stesso anno viene esonerato e il 29 dicembre firma per il Vittoriosa Stars, squadra che milita in First Division, la serie B maltese. Nell’ agosto 2015 diventa ufficialmente allenatore del Messina, dopo aver partecipato alla cordata per l’acquisizione della società stessa. Successivamente, il 9 marzo 2016 lascia la panchina peloritana a seguito dell’inchiesta «Dirty Soccer» che ingiustamente lo vede coinvolto, ma ben presto la sua estraneità ai fatti viene acclarata dal Gup di L’Aquila, la sentenza riporta che i rapporti tra De Nicola e Di Napoli era esclusivi al mercato dei calciatori.
Attualmente Arturo Di Napoli è allenatore dell’Fc Cologno, squadra militante nel campionato di Prima Categoria lombarda, in virtu’ della gara di domenica oggi è intervenuto telefonicamente per il Risorgimento Nocerino.
– Come giudichi l’attuale situazione del Messina? Un tuo parere sulla gestione Sciotto.
«Io ho vissuto Messina a 360 gradi e fare calcio lì è molto complicato ha i suoi pro e i suoi contro. Ci vorrebbe un imprenditore facoltoso come De Laurentis a Bari, di una cordata competente e di una corretta gerarchia dei ruoli, questi i principi fondamentali per raggiungere obiettivi importanti. Personalmente ad inizio anno io avrei lavorato per mantenere la categoria avendo nel girone un Bari già vincente. Mi dispiace per l’attuale presidente Sciotto che ha investito il suo capitale senza riconoscenza, oggi paga gli errori di una gestione solitaria e autoritaria».
– Quale la tua analisi della gara Messina – Nocerina?
«Non sarà facile per il Messina domenica, la Nocerina ha un organico discreto il morale alto per la vittoria rimediata in casa contro il Bari e sicuramente esente da pressioni vista la salvezza raggiunta, un risultato positivo la proietterà verso i play off. Contrariamente per il Messina sarà molto complicato sia per l’ambiente che per le contestazioni che stanno vivendo. Il cambio allenatore, reintegro di Infantino, non è un bene per la squadra è complicato assorbire certe decisioni, soprattutto quando ritorna un allenatore che non aveva soddisfatto le aspettative iniziali della società. Sarà una bella partita ma non chiedermi pronostici!»– Da allenatore cosa consigli ai calciatori di entrambe le squadre?
«Ai calciatori del Messina consiglio di preparare la partita sull’orgoglio, cattiveria e determinazione, giocano per una piazza importante e sono gli unici che possono tirarsi fuori da questa criticità. Ai calciatori della Nocerina di affrontare questa gara sulle ali dell’entusiasmo, i play off paradossalmente anche se impegnativi di danno carica e motivazione».
– Qual è il futuro di Arturo Di Napoli?
«Attualmente alleno il Cologno e abbiamo raggiunto risultati fuori dalle aspettative. L’obiettivo era la salvezza ma oggi sono felice di ritrovarmi nei play off. Un plauso particolare ai miei ragazzi che meritano questo riconoscimento. Tutti provenienti dal vivaio della stessa società. Gestiamo circa 450 ragazzi. Allenare i giovani mi diverte ho ritrovato quella purezza e quella tranquillità di calcio sano che esula nei campionati professionistici attuali fatti di speculazione. Il mio sogno è di poter allenare un giorno in serie A, e credo di riuscirci, magari a Salerno».