Il Bari vuole raggiungere la promozione matematica ad Angri. Negata la trasferta ai tifosi baresi, i festeggiamenti rinviati al San Nicola. La sua più grande emozione è uscire dal tunnel e sentire il calore di diecimila supporters
di Maria Esposito
L’ultima vittoria del Bari in casa della Nocerina risale al 22 maggio 1977 con una doppietta di Penzo. Bari e Nocerina si affrontano per la dodicesima volta nella storia. Le due formazioni si sono incrociate per ben sei volte nel vecchio campionato di C, cinque le vittorie dei biancorossi e solo una per i rossoneri.
Nel campionato cadetto si sono sfidate quattro volte, tre pareggi e una vittoria dei molossi. Quest’anno all’andata resta memorabile la disfatta dei campani al San Nicola per quattro reti a zero. Domani 7 aprile, per la prima volta nella storia, al «Novi» di Angri scenderanno in campo le due formazioni. Sarà una partita dove non mancheranno emozioni: il Bari è orfano di tifosi e in caso di vittoria, con risultato negativo o pareggio della Turris, sarà la vincitrice del campionato di Serie D girone I. La capolista festeggerà in uno stadio tutto rossonero, lontana dal San Nicola. Mister Cornacchini dovrà fare i conti con le assenze di Brienza e Simeri, in ballottaggio Iadaresta e Pozzebon. Unica certezza è Hamlili.
Zaccaria Hamlili, centrocampista italo-marocchino classe 1991, nato in Italia a Manebrio, da genitori marocchini, è cresciuto nel settore giovanile del Brescia. Inizia la sua carriera proprio nel campionato dilettantistico con l’Entella nel 2009. Ci resta per quattro stagioni conquistando la C1. Veste poi, le casacche di Cuneo, Forlì, Ancona e Pistoiese, fino a sposare il progetto Bari e scendere nuovamente di categoria. Il numero 8 barese ha all’attivo 13 reti in 276 presenze.
Oggi è il faro del centrocampo biancorosso, un leone in campo, un ragazzo timido e un po’ schivo fuori. Zaccaria Hamlili è diventato in brevissimo tempo uno degli insostituibili nel Bari di mister Cornacchini unico interno da corsa della sua rosa, non ha omologhi. La realtà è che nella vastissima rosa pugliese, proprio il centrocampo appare il reparto con meno alternative. I mediani titolari, Hamlili e Bolzoni, in pratica non hanno sostituti «over». Non si scopre certo oggi l’importanza di Zaccaria per corsa, ritmo e dinamismo è assolutamente insostituibile ergendosi ad autentico equilibratore della mediana barese. Sul piano tattico, è tanto duttile, quanto prezioso poiché può disimpegnarsi da centrale puro nel 4-2-3-1 o nel 4-4-2 oppure da mezzala nel 4-3-3, altra posizione che interpreta con saggezza proprio perché in grado di abbinare le doti nel recupero palla con quelle della sovrapposizione fino al cross per le punte.
Avversario di turno della Nocerina è intervenuto in esclusiva per il Risorgimento Nocerino.
– Il Bari è stata considerata da sempre la squadra favorita come vincitrice del campionato. Ma le insidie sono state tante, uno dei fattori principali è stato il cimentarsi è il calarsi in questa categoria, quali le tue considerazioni?
«Vincere non è mai semplice e questa è una categoria comunque ostica. Sicuramente la nostra è una squadra costruita per questo, ma la rosa è stata messa in piedi in meno di 10 giorni e chi segue il calcio sa che serve un po’ di tempo per raggiungere la giusta amalgama in campo e nello spogliatoio. Noi siamo stati fortunati perché si è creato subito un bel gruppo, poi staff tecnico e dirigenza hanno lavorato molto per far si che tutto andasse nel migliore dei modi».
– Domenica è stata vietata la trasferta ai vostri tifosi, nel caso di vittoria e conseguente risultato negativo della Turris festeggerete la vittoria del campionato lontano dal San Nicola, lo avete messo in programma? «Certo. L’obiettivo è quello di raggiungere la promozione matematica il più in fretta possibile, ma noi ora siamo concentrati sulla partita contro la Nocerina: è l’approccio che abbiamo a ogni partita. Noi dobbiamo giocarcela. Se poi dovesse arrivare la promozione domani ad Angri, vorrà dire che il 14 aprile in casa contro il Portici sarà una grande festa insieme ai nostri tifosi».
– Quali ricordi porti con te di questa annata a 5 giornate dalla fine e cosa cambieresti al percorso di Hamlili?
«La prima volta che sono uscito dal tunnel al San Nicola per la prima partita in casa: è stata un’emozione unica. Se mi avessero detto che in serie D sarebbero venuti a vederci in 10mila persone forse non ci avrei creduto. C’è un tifo pazzesco. E poi il gruppo: siamo molto uniti, ci divertiamo insieme e lavoriamo per raggiungere tutti insieme l’obiettivo. E poi la città: mi sto trovando molto bene a Bari».
– Quale il futuro di Hamlili?
«Ora penso al futuro prossimo: la promozione e la poule scudetto».