Gli attivisti del gruppo Nocera in Movimento chiedono al sindaco un’ordinanza che preveda pesanti sanzioni per chi, malgrado le direttive europee e i divieti già esistenti, non si adegui
Un’ordinanza del sindaco per vietare l’uso delle plastiche monouso non biodegradabili. È quanto hanno chiesto con una missiva indirizzata al primo cittadino di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, all’assessore all’ambiente Federico Piccolo e ai capigruppo consiliari gli attivisti del gruppo Nocera in Movimento.
“Per i trasgressori dovranno scattare le sanzioni che già sono previste dalla Direttiva Europea”, scrive il gruppo, che poi precisa: “Il provvedimento dovrebbe riguardare supermercati, botteghe di vicinato, salumerie e ogni altro esercizio e centro abilitato alla vendita di stoviglie per alimentari e cotton fioc ma anche le attività della ristorazione, quali bar, ristoranti, pizzerie, paninoteche, take-away, rosticcerie, friggitorie e attività similari aventi quale finalità la somministrazione di alimenti e bevande. Stesso accorgimento dovrebbe essere applicato, come già da noi chiesto tramite altro documento protocollato, in occasione di feste pubbliche e sagre oltre che da enti e associazioni. Chi abita in città dovrà dotarsi di sacchetti monouso biodegradabili e compostabili, oppure in carta o borse riutilizzabili. Le misure come detto rientrerebbero nella più generale Economia Circolare, che si spinge da Bruxelles e volta anche alla progressiva eliminazione della plastica. La strategia è stata prodotta dalla Commissione Europea un anno fa e punta a un continente plastic free entro il 2030. Già dal 1° gennaio 2019, su tutto il territorio nazionale, è vietato vendere cotton-fioc con bastoncini in plastica e dal 1° gennaio 2020 sarà bandito l’uso di microplastiche dai prodotti cosmetici”. Il gruppo si spinge oltre, e consiglia un controllo sul territorio per appurare chi smaltisca i propri rifiuti in sacchetti “fuorilegge” e fuori da orari e giorni stabiliti.
“Riteniamo – conclude il documento – che non ci debba essere più spazio per l’improvvisazione nella gestione ambientale, che in questi mesi di emergenza ha raggiunto livelli preoccupanti. I rifiuti domestici e delle attività commerciali devono essere correttamente separati per essere accettati dalla discarica e questa è una regola basilare che rientra in quel percorso virtuoso di buone pratiche in grado di innescare il raggiungimento di un doppio importante risultato: diminuire l’impatto ambientale e alleggerire i costi in bolletta”.