In occasione della Giornata internazionale della donna, celebriamo l’operato delle donne che lavorano in modo impeccabile all’ombra nel campionato serie D, a cui partecipa la Nocerina. Dalla presidente dell’Igea all’addetto stampa del Bari, tutte donne che dimostrano il loro talento, temperamento e coraggio
di Nello Vicidomini
Donne al potere e da celebrare oggi e ogni giorno perché finalmente il divario tra uomo e donna si è decisamente assottigliato rispetto agli anni passati, ma è ancora lontano dallo scomparire del tutto. Le donne hanno meno voce in capitolo degli uomini nei processi decisionali su questioni sociali, politiche ed economiche e non di rado sono vittime di discriminazione ed esclusioni da alcuni sistemi. Ciò si registra in modo evidente nel panorama calcistico, dove le donne sono ridotte ad un ruolo subalterno rispetto agli uomini.
Chi pensa che le donne e il calcio siano due mondi ermeticamente separati si sbaglia di grosso. Dalle giornaliste, alle personalità impegnate in ruoli dirigenziali, passando per gli arbitri e tifose sugli spalti: impossibile resistere al fascino del calcio. Investe tutti, nessuna distinzione. Nemmeno di genere. Sebbene nelle convinzioni di alcuni sia impossibile spiegare il fuorigioco a una donna senza paragonare la palla a una borsetta, la realtà non c’entra molto con gli stereotipi. Rispetto a qualche anno fa le donne hanno più facilmente accesso al mondo del calcio, ma difficilmente riescono a ricoprire posizioni importanti. E’ doveroso citare chi, nel nostro campionato calcistico, ha saputo raggiungere traguardi importanti nonostante i dogmi sociali. Encomiabile il lavoro degli arbitri Ilaria Bianchini (sezione di Terni) e di Graziella Pirriatore (sezione di Bologna), che dirigono le gare del campionato interregionale del girone I. Considerevole il lavoro svolto da Valeria Belviso, addetto stampa del Bari, e di Maria Esposito, giornalista della redazione sportiva del Risorgimento Nocerino.
Successo femminile nel calcio, competenze giuste da vice presidente e da direttore sono le caratteristiche distintive di Giusy Mamone. Oggi la presidentessa dell’Igea Virtus Barcellona è un esempio di forza, grinta ed energia femminile che si esprime al meglio nel calcio. La Mamone tiene in piedi salde le redini di una società di calcio che ha la sua storia a Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, e che quest’anno disputa il campionato di serie D nel girone I (lo stesso della Nocerina).
In occasione della giornata della celebrazione dei diritti umani e parità di genere esplicati nella Dichiarazione Universale dei diritti umani è intervenuta, per il Risorgimento Nocerino, Giusy Mamone.
-Quali sfide ha accettato per stare a capo di questa dirigenza? “La prima di essere accettata come donna e la seconda di dimostrare di essere capace di affrontare il bello e il cattivo tempo della mia squadra”.
-Cosa le piace del calcio, da spingerla a ricoprire il ruolo di direttore generale e di vice presidente? “L’agonismo, la tifoseria sana e la complicità con la squadra, e sostenerla sempre”.
-Quali consigli e che stimoli da ad una futura donna che vorrà affacciarsi nel mondo del calcio? “Non essere aggressiva con questo mondo che ci circonda, essere professionale il più possibile, non sottovalutare mai chi ti sta vicino e con modestia di non farsi sottomettere. È importante confrontarsi con chiunque anche con coloro che ostentano il loro conoscere “tutto” del calcio”.