I responsabili non sono stati ancora puniti per un vizio di forma nel primo processo. La paura di ulteriori danni alla montagna e ulteriori crolli è forte
redazione
Ricorre oggi il quattordicesimo anniversario della frana di Montalbino, che provocò tre vittime tra gli abitanti nella zona ai piedi del fronte roccioso, oltre ad ingenti danni a terreni e case completamente spazzate via.
Dopo diversi anni non si placa l’urlo di dolore e di rabbia di diverse associazioni che si lottano per ottenere giustizia. Il “Comitato vittime familiari frana 4 marzo 2005”, la “Bottega equosolidale Nocera Inferiore” e il “Comitato antibarriera rete difesa del territorio” continuano a battersi senza sosta affinché i presunti responsabili, che il Tribunale di Nocera Inferiore aveva identificato nei cavatori, vengano puniti. Dopo il vizio di forma che ha portato all’annullamento del primo processo, ne è partito un altro che, però, rischia di andare in prescrizione. L’appello lanciato attraverso una nota emanata questa mattina, è anche alle istituzioni di Nocera Inferiore e Nocera Superiore, affinchè l’attività estrattiva, che va avanti grazie ad autorizzazioni della Regione, venga immediatamente fermata, al fine di non provocare ulteriori danni alla superficie montuosa e altri drammatici crolli.