Oltre 600mila euro sequestrati ad una famiglia di imprenditori ben noti e titolari di punti vendita dislocati in tutta la provincia. “Beccati” anche sei lavoratori in nero
È di oltre 600mila euro il “bottino” della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, frutto di un sequestro preventivo a carico di D.L., noto imprenditore gestore, insieme alla sua famiglia, di una serie di supermercati dislocati in vari punti del capoluogo.
Per la cronaca i familiari sono indagati, in concorso tra loro, per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’operazione è stata compiuta il 20 febbraio sotto la direzione della Procura della Repubblica di Salerno e condotta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato emesso dal GIP del Tribunale di Salerno. Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle hanno permesso di accertare che, per evitare il pagamento delle maggiori imposte sui redditi ed IVA accertate nel corso di una precedente attività di verifica dell’Agenzia delle Entrate di Salerno nei confronti di una delle società coinvolte, gli imprenditori indagati avevano posto in essere una serie di operazioni fraudolente e simulate da cessione di rami d’azienda, rendendo così inefficace — o quantomeno difficoltosa – la procedura di riscossione coattiva avviata dall’amministrazione finanziaria per il recupero delle somme dovute a titolo di imposte e sanzioni. Nel corso delle attività investigative è emerso che, secondo uno schema ben consolidato, D.L., dominus di fatto delle aziende facenti capo al gruppo imprenditoriale, con la collaborazione dei congiunti, aveva formalmente provveduto a “smembrare” la società, attraverso la cessione di quattro rami d’azienda ad altrettante società, sulla carta autonome, ciascuna chiamata a gestire un supermercato, tutte riconducibili al medesimo nucleo familiare. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito con pazienza tutto l’organigramma societario, i cui responsabili e soci sono tutti collegati da vincoli di parentela; ad essi sono stati notificati i quattro avvisi di garanzia. Oltre al sequestro dei beni e delle attrezzature rinvenuti nei punti vendita, per un valore di oltre 600mila euro, nel corso delle attività sono stati individuati 6 lavoratori “in nero”, per la qual cosa sono presumibili ulteriori provvedimenti a carico degli indagati. La Procura della Repubblica di Salerno ha anche operato in modo da salvaguardare la continuità lavorativa e i livelli occupazionali esistenti: oltre al provvedimento di sequestro, il GIP ha provveduto alla nomina di due amministratori giudiziari, ai quali sono stati affidati gli stessi punti vendita, per garantire la prosecuzione delle attività commerciali.