La parlamentare di Liberi e Uguali chiede al Ministero dello sviluppo economico di intervenire per salvaguardare i posti di lavoro persi a causa della vicenda

Un’interrogazione dell’onorevole Rossella Muroni di Liberi e Uguali è l’ultimo capitolo che si aggiunge alla storia dolorosa della chiusura improvvisa del quotidiano “La Città”, che ha lasciato 13 redattori senza lavoro dalla sera alla mattina qualche giorno fa.

È indirizzata al Ministero dello sviluppo economico, e porta all’attenzione del Governo una vicenda da moltissimi considerata vergognosa. In essa la deputata, tra le altre cose, mette in evidenza che “la Edizioni Salernitane s.r.l. (editrice del quotidiano «la Città») annuncia, nei giorni scorsi, un piano di quattro licenziamenti che è l’ultimo atto di un progetto che appare volto allo smantellamento dell’attuale redazione composta da tredici giornalisti; il Comitato di redazione ha espresso parere contrario a ogni ipotesi di licenziamento e ha ribadito che i tagli non trovano alcun fondamento nei dati contabili e che negli ultimi due anni i giornalisti hanno acconsentito a enormi sacrifici economici che hanno permesso all’azienda cospicui risparmi sul costo del personale; ad avere atteggiamenti dubbi, drenando risorse in favore di progetti editoriali riferibili ad altre sigle societarie. I licenziamenti paiono all’interrogante esser frutto di un progetto avviato nel 2017 con la cessione della testata a una società fiduciaria”, e ricorda come la società “nel contratto preliminare gli acquirenti si impegnavano a non trasferire il ramo di azienda e a non cambiare composizione societaria almeno per un anno. Invece entrambe le cose sono accadute in pochi mesi”.
Augurandosi che il Governo decida di intervenire, dagli ormai ex dipendenti giunge notizia che la petizione a favore de “La Città” lanciata su change.org ha nel frattempo superato le mille firme.

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