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Sport preferito di questi giorni il “tiro al sindaco”. Merita davvero tutte le critiche? La spassionata analisi di in cavese “importato”: Nino Maiorino

di Nino Maiorino

L’attuale Sindaco Vincenzo Servalli si è insediato dopo le elezioni del maggio 2015, quindi il suo mandato scadrà a maggio 2010.
Ma è probabile che, per la concomitanza delle elezioni europee, venga fissato un “elezion-day” anticipato a marzo; comunque tra elezioni e ballottaggio il nuovo sindaco metelliano non si insedierà prima di aprile 2020.

Quindi sembra un poco presto per iniziare la campagna elettorale per la sostituzione di Servalli, considerato che, almeno per le passate esperienze, queste campagne iniziano non prima di un semestre; ma a Cava la campagna elettorale è già iniziata in quanto tutti i “big” della politica metelliana già da tempo sono sui media locali, la maggior parte di essi per esprimere critiche, più o meno pesanti, qualcuna feroce, contro Vincenzo Servalli il quale, almeno per parecchi suoi detrattori (non tutti in verità), viene dipinto come il peggior sindaco di tutti i tempi, colui che ha fatto ben poco per la città, l’amministratore che si è limitato a fare il meno possibile e comunque non è andato oltre l’ordinario.bastolla enricoIl primo e più aspro critico di Servalli è il suo ex assessore Bastolla, eletto con la lista civica “Cava Civile”, che già da altre un anno, a seguito di screzi personali, fatti passare per dissidi amministrativi (ma c’è chi dice il contrario), nonostante all’inizio sia stato elemento di spicco dell’attuale amministrazione, si è dimesso dalla carica da oltre un anno e di bordate contro il sindaco ne ha sparate tante, e continua a farlo: è un caso di fuoco amico e di atteggiamento di avversione al sindaco, dal quale probabilmente si attendeva qualcos’altro; Bastolla ha giustificato questo suo atteggiamento come conseguenza della mancata collegialità dell’amministrazione, motivazione che lascia perplessi in quanto Servalli caratterialmente è portato al dialogo, che ha sempre avuto con tutti, maggioranza e opposizione, e per questo motivo è facilmente deducibile che Bastolla abbia voluto partire in anticipo con la sua campagna elettorale contro l’attuale sindaco, radicalizzando la frattura con affermazioni “mai più con Servalli”, alle quali quest’ultimo ha risposto per le rime.
Di avversari oggi Servalli ne annovera anche altri, che, forse con minore durezza ma con maggiori giustificazioni politico/amministrative, pure lo criticano e qualcuno di essi, più o meno palesemente, fa comprendere che potrebbe essere la sua alternativa, proveniente da schieramenti dell’opposizione.
Tralasciando i vari interventi di ex sindaci, che non sembrano aver voglia di rimettersi in lizza, e danno solo valutazioni e consigli, attualmente le alternative a Vincenzo Servalli sono, oltre al già citato Bastolla, il professor Armando Lamberti, che si è già candidato nelle precedenti elezioni con la lista civica “Cava ci appartiene”, il quale, sebbene all’opposizione, più volte è stato indicato come il papabile alla carica di vice di Servalli o magari per entrare in giunta come assessore; cose mai concretizzatesi, ma delle quali ancora oggi si parla insistentemente.chiesa sanfrancesco
Lamberti è benvoluto da una ampia parte della città, dalla quale raccoglie consenso sia per la sua professione (è ordinario di Diritto Pubblico e Costituzionale presso l’Università degli Studi di Salerno) sia per il suo impegno in numerose attività civili, culturali, sociali e religiose; questo si traduce anche in consenso politico, nonostante il quale in passato non è mai riuscito ad essere eletto sindaco.
Altro candidato è l’avvocato Marcello Murolo, ex assessore della giunta del precedente sindaco Marco Galdi, eletto nella lista di Alleanza Nazionale, pure molto critico nei confronti dell’amministrazione Servalli, che attualmente non riveste alcun ruolo istituzionale ma è sempre molto attento alle dinamiche cittadine.
Proprio qualche giorno addietro Marcello Murolo ha rilasciato una lunga intervista ad un giornale online locale, nel corso della quale, oltre ad esprimere forti critiche nei confronti dell’attuale sindaco, non ha escluso la sua candidatura alle prossime elezioni.
Questi sono, al momento, i politici cavesi che si sono dichiarati disponibili a candidarsi alla carica di sindaco nelle prossime elezioni del 2020.
Personalmente, da spettatore disincantato in quanto non originario della città e formatosi in una realtà ben diversa, vedo il tutto da una angolazione leggermente differente e ritengo che la maggior parte delle critiche mosse a Servalli siano infondate e quindi ingiustificate per una serie di ragioni che cerco di sintetizzare qui di seguito.
Il più o meno netto giudizio negativo dell’amministrazione di Vincenzo Servalli ritengo che sia in larga parte ingiustificato in quanto l’attuale sindaco sta guidando l’amministrazione con piglio fermo ma diplomatico, al punto che, nel mentre qualche suo predecessore ha avuto la necessità di fare un rimpasto ogni sei mesi, Servalli in tre anni ne ha fatto solo uno, in occasione della indagine della Magistratura per infiltrazioni malavitose nella città, che coinvolsero anche l’allora vice-sindaco Polichetti, il quale molto correttamente, sebbene non indagato, si dimise; alla fine Servalli confermò l’intera giunta dal che si può dedurre che nemmeno quello fu un vero e proprio rimpasto, e questo sta anche a significare che non ha avuto necessità di mutare la linea amministrativa impostata all’atto del suo insediamento.parcheggi2
Vincenzo Servalli è un personaggio politico abile il quale, sotto la maschera di una persona buona e disponibile, mantiene con piglio di ferro la sua amministrazione; comunque le sue doti diplomatiche e la sua disponibilità sono fuori dubbio e ha dimostrato anche molta umiltà accogliendo talvolta suggerimenti delle opposizioni; opposizioni che, se pure formalmente esistenti, sono sostanzialmente inesistenti.
Detto questo a me sembra che dare addosso a Servalli sia diventato, al momento, lo sport preferito di tanti cavesi, e anche di chi, prima di sparare critiche, dovrebbe fare un esame di coscienza e mente locale sui suoi trascorsi politico/amministrativi, sugli appoggi dati ai predecessori di Servalli, e sugli errori commessi direttamente o per aver appoggiato passati amministrazioni che hanno lasciato eredità negative pesanti.
Non voglio andare lontano, mi fermo all’amministrazione precedente vale a dire quella guidata dal sindaco Marco Galdi, ed a quella immediatamente precedente del sindaco Luigi Gravagnuolo.
Più volte ho commentato entrambe e tutti conoscono i miei apprezzamenti per il sindaco Gravagnuolo e le mie critiche per il sindaco Galdi.
Luigi Gravagnuolo subentrò ad Alfredo Messina che pure era stato un buon sindaco e aveva lasciato a Cava una eredità di idee, progetti e iniziative, sulle quali Gravagnuolo pote’ tranquillamente lavorare ed avere anche il tempo di dedicarsi alla programmazione dello sviluppo della città, nonostante gli anni della sua amministrazione si siano ridotti a poco più di tre.
Ma l’elettorato non capì la validità di quella amministrazione, ed alle elezioni votò per il cambiamento, e venne fuori Marco Galdi il quale il cambiamento lo portò, ma in negativo: azzerò tutto ciò che di buono aveva intrapreso il suo predecessore, fece operazioni strampalate che ancora oggi pesano sul bilancio comunale, riuscì a sopravvivere per cinque anni, lasciando però la città in condizioni che tutti ricordano.servalli1
Servalli ha avuto questa eredità e ha cercato di riparare i guasti precedenti, e in buona parte è riuscito nell’intento; viene accusato di aver fatto poco per disegnare uno sviluppo futuro, ma a me risulta che abbia messo in cantiere una cosa importante, vale a dire la prosecuzione del trentennale lavoro del trincerone-sottovia.
Ha fatto poco? Può darsi. Poteva fare di più? Forse si. Ha fatto male? Non credo.
Ma quando leggo tutte le critiche che gli vengono fatte, alcune feroci, rifletto sulle due precedenti amministrazioni, appunto quella di Gravagnuolo e di Galdi.
La città non apprezzò Gravagnuolo, e scelse Galdi, persona rispettabilissima e molto stimata, di grande cultura e conoscitore degli ingranaggi dell’amministrazione locale. E’ andata a finire com’è finita.
Non mi auguro che venga fatto lo stesso errore per il dopo Servalli, cosa che i continui attacchi fatti da tanti e avversari fa seriamente temere.
Gli elettori dovrebbero riflettere sul fatto che, anche se molti sono bravi a fare opposizione, sono professionisti seri, preparati e affidabili ed hanno avuto precedenti esperienze amministrative, questo non significa che, automaticamente, siano anche in grado di fare i sindaci.
C’è un anno di tempo per fare questa riflessione, speriamo che venga bene impiegato.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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