Il tecnico napoletano per la prima volta torna da ex al San Francesco di Nocera. L’allenatore dei calabresi spiega di essere legato alla Nocerina ricordando la partita contro la Juventus. Unico obiettivo il suo è la salvezza, ma è pronto a battersi con i molossi: «Domenica vince chi sbaglia di meno»
di Maria Esposito
Domenica 27 gennaio la Nocerina ospiterà al “San Francesco d’ Assisi” il Castrovillari, squadra neo promossa in questo campionato dilettantistico. Icona di questa società è il Presidente Agostini per il grande impegno profuso in questo piccolo comune della Calabria, che instancabile nel credere nello sport, ha pian piano riportato i rossoneri nel calcio semiprofessionistico.
Con entusiasmo insieme al direttore sportivo Natino Varrà ha allestito una squadra competitiva mettendo a disposizione di mister Francesco Ferraro calciatori di calibro. L’uscita dalla Coppa Italia e tre pareggi nelle prime giornate, la panchina viene affidata a Salvatore Marra proprio in virtù dei prefissati obiettivi societari che andavano ben oltre la consueta salvezza. Proprio contro la Nocerina il tecnico napoletano esordisce ma i molossi si impongono con un secco 2 a 0. Calabresi in difficoltà ma la il neo tecnico sin da subito impone il suo cinismo e il cambio allenatore dà alla squadra una svolta non tanto sul piano fisico ma psicologica. Avvia un lavoro mentale con i suoi atleti, alzando i livelli di autostima ai già indiscussi valori qualitativi della rosa. Salvatore Marra, 45 anni, napoletano, ex calciatore di buona fama ed allenatore di grande qualità e prospettive, già alla guida di vari club tra i quali, Avellino, Acireale, Potenza, Acr Messina, Arzanese, Aversa Normanna, Correggese e Castelvetro, raggiunto telefonicamente dalla redazione sportiva del Risorgimento Nocerino, rilascia poche considerazioni in merito al campionato e alla prossima partita valevole per la 21esima giornata del campionato dilettantistico di serie D girone I.
– Domenica dopo ventitré anni Sasà Marra torna al San Francesco, ex di turno, cosa aggiungi? “Ci torno da allenatore per la prima volta, ci sarei ritornato mille volte da calciatore perché i ricordi di quegli anni sono vividi, impossibile dimenticare la gara contro la Juventus ad Avellino sotto gli occhi di quarantamila tifosi, per non parlare della semifinale vinta a Gualdo. Chi ha vissuto quegli anni della Nocerina non può non emozionarsi al solo ricordo. La categoria era diversa, la Nocerina disputava il vecchio campionato di serie C1. Era una piazza importante con tanto di blasone e io a 23 anni a Nocera mi sono goduto a 360 gradi il calcio nella sua totalità, nel primo anno faticando per i play out e l’anno successivo invece infervorato per i play off per la serie B. A mio avviso la Nocerina merita di stare in categorie superiori,oggi è difficile fare calcio, spero che la nuova proprietà possa dimostrare qualcosa in più alla tifoseria e alla piazza perché meritano“.
– Il Castrovillari ha un nuovo volto rispetto all’andata, come state preparando la gara di domenica? “Parto da un dato di fatto che l’andamento del Castrovillari si può rintracciare con una parabola ad oggi ho allenato quattro Castrovillari diversi e circa quaranta atleti a causa del primo ridimensionamento di dicembre , al successivo calciomercato di D e attualmente a quello di Lega Pro. Sono partito con un organico competitivo ma faticava ad emergere. Oggi sono contento di lavorare con un potenziale che sembrerebbe inferiore ma è molto ambizioso e evolutivo. Basta ricordare le prestazioni con il Bari, Cittanovese e Sancataldese per citarne qualcuna. La Nocerina deve dimostrare tanto alla sua piazza, l’entusiasmo della piazza è un valore aggiunto è l’uomo in più. Tatticamente,tecnicamente e atleticamente è indiscutibile il lavoro di Viscido così come è stato indiscutibile la bravura di Chiancone che con pochi mezzi è riuscito a costruire una rosa altamente competitiva con dei giocatori importanti come Caso, Pecora e Cardone. La Nocerina sta dimostrando che è una squadra con grande personalità, ha acquisito la stima dei tifosi e questo gli permette di lavorare con più tranquillità. Sarà una partita con alto livello atletico,di resistenza,noi cercheremo di limitare le loro fonti di gioco e far arrivare più palloni sporchi sbagliando poco e costruendo molto. Stiamo lavorando sui calci piazzati e schemi di gioco viste le condizioni climatiche e del terreno di gioco”.
– Quali i vostri obiettivi e concludendo quali le tue considerazioni sul campionato: “Oggi l’obiettivo principale è la salvezza. Una volta raggiunta possiamo proiettarci oltre ma è azzardoso pensarlo adesso. La classifica è corta ci sono squadre come il Messina che deve raccogliere punti persi,la Cittanovese e la Palmese stanno facendo qualcosa di eccezionale e non è un caso. In chiave play off il Gela può far rumore essendo un organico fisicamente interessante così come la Nocerina. La capolista Bari vanta di una squadra e di un organizzazione che esulano questa categoria, comunque meritevole perché non è semplice tante volte calarsi in queste realtà”.