L’importanza della valutazione pre-operatoria del paziente candidato all’intervento è stato il tema centrale dei lavori del Congresso nazionale della Società italiana di Flebolinfologia. Menzione speciale per Maurizio Pagano, chirurgo dell’ “Andrea Tortora”, ideatore della ESVT
Valutare attentamente, nella fase pre-operatoria, i parametri anatomici ed emodinamici del paziente candidato al trattamento chirurgico per la cura delle più complesse patologie vascolari, per stabilire l’effettiva necessità di sottoporlo all’intervento.
È stato questo il principale tema di discussione dei lavori del Congresso nazionale della SIFL (Società Italiana di FleboLinfologia), undicesimo corso teorico-pratico di aggiornamento in patologie vascolari, tenutosi lo scorso fine settimana al Lloyd’s baia hotel di Vietri sul mare.
Oltre trecento specialisti, tra flebologi e chirurghi vascolari, provenienti da tutt’Italia, si sono confrontati sui nuovi protocolli della chirurgia delle varici, partendo dallo spunto di riflessione fornito dal dottor Maurizio Pagano, presidente SIFL e dirigente medico presso l’Unità operativa complessa di Chirurgia generale ed oncologica dell’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani nonché ideatore della ESVT (Tecnica della Safena Esclusa), l’innovativa metodica interventistica mini-invasiva ambulatoriale per il cura delle varici degli arti inferiori, presentata negli Stati Uniti nel 2017.
Proprio partendo dai risultati della fase di sperimentazione della suddetta metodica avviata ad ottobre del 2017 presso l’ospedale di Pagani (pubblicati di recente sulla rivista internazionale “European Review for Medical and Pharmacological Sciences), il dottor Pagano, docente di “Chirurgia delle varici” del Master di Angiologia dell’Università “Gemelli” di Roma diretto dal prof. Paolo Tondi, ha prodotto un ulteriore lavoro scientifico sugli esiti di uno studio osservazionale su circa tremila pazienti affetti da varici degli arti inferiori e preventivamente monitorati, sotto il profilo emodinamico, nella fase pre-operatoria.
«I risultati dello studio – ha spiegato il presidente SIFL Maurizio Pagano – sono stati davvero interessanti. È emerso, ad esempio, con chiarezza che la malattia varicosa non sempre deve essere affrontata trattando le safene e che chi necessita di un intervento presenta un parametro anatomico ed emodinamico particolare, ovvero la dilatazione della safena all’altezza dell’inguine, dovuta ad un reflusso del sangue ad alta velocità. Pertanto, siamo giunti alla conclusione che quanto maggiore è la differenza del diametro safenico tra la coscia e l’inguine tanto maggiore sarà la portata del reflusso e la probabilità di trovare una valvola femorale sovrasafenica incontinente, con conseguente maggiore rischio che il paziente debba essere trattato chirurgicamente. Durante i lavori del Congresso abbiamo sottolineato particolarmente l’importanza della valutazione pre-operatoria del paziente, prevendendo un corso pratico di emodinamica con ecodoppler, a cura del dottor Massimo Cappelli, che ha eseguito due esami su altrettanti pazienti, illustrando tutti gli elementi di osservazione che vanno valutati».
Grazie al dottor Maurizio Pagano, e alla tecnica da lui ideata, l’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani si conferma centro di riferimento per il trattamento delle varici degli arti inferiori. In poco più di un anno, a partire da ottobre 2017, presso l’ospedale di Pagani oltre duecento pazienti sono stati trattati con la nuova tecnica mini-invasiva ideata dal dottor Pagano. Tutti operati in anestesia locale e dimessi dopo sole due ore dall’intervento. La risposta al trattamento è stata positiva in tutti i casi, così come rapida è stata la ripresa fisica dei pazienti. Soddisfazione, per i risultati di applicazione della ESVT nel primo anno e mezzo di applicazione all’ospedale di Pagani, è stata espressa anche dal neo primario dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generale ed oncologica Massimiliano Fabozzi, intervenuto nella giornata di chiusura del Congresso con una lettura magistrale sulla chirurgia laparoscopica oncologica.
«Grazie al dottor Fabozzi, tra i migliori interpreti della chirurgia laparoscopica oncologica in Italia, all’ospedale di Pagani, da pochi mesi, si effettuano interventi oncologici in laparoscopia con notevole successo – ha aggiunto il dottor Pagano – Tutti gli interventi che prima eseguivamo in open, con apertura della parete addominale, adesso li stiamo realizzando con la tecnica laparoscopica mini-invasiva. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, in termini di efficacia, sicurezza ed estremo gradimento da parte dei pazienti».