Grazie all’utilizzo, per la prima volta al mondo, di un tipo di assistenza meccanica ventricolare sia prima che durante l’intervento, sono stati drasticamente abbassati i rischi di decesso che, nel caso delle persone operate, erano quattro volte superiori ad altre operazioni

Una tecnica già conosciuta ma usata per la prima volta al mondo nella fase precedente un’operazione ha permesso all’equipe di cardiochirurgia del Ruggi d’Aragona di Salerno, guidata dal dottor Severino Iesu, di salvare la vita a tre pazienti altrimenti ad alto rischio di decesso in fase di intervento.

I tre erano stati colpiti da cardiomiopatia a seguito di una ischemia, ed erano affetti da insufficienza della valvola mitrale. In questi casi correggere l’insufficienza e installare dei bypass aorto-coronarici comporta rischi da tre a quattro volte maggiori rispetto ad un normale intervento di cardiochirurgia.
L’equipe del dottor Severino si è avvalsa di un sistema di assistenza meccanica ventricolare mai usato sia prima dell’intervento che durante lo stesso come aiuto del funzionamento cardiaco. Ora si procederà a redigere adeguato protocollo operativo per ampliare il numero di pazienti complessi o inoperabili che, così, diventeranno invece candidabili ad intervento chirurgico. Per la cronaca i tre pazienti sono attualmente in fase avanzata di guarigione.

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