Colpo di mano all’Ente Idrico Campano per salvare la gestione dell’azienda che da anni vessa i cittadini con tariffe alte e pessimi servizi: annullate le elezioni per il coordinatore del Distretto Sarnese Vesuviano
A poche ore dalle elezioni per il nuovo coordinatore del distretto Sarnese Vesuviano, attese da oltre sette mesi, il consigliere anziano Aristide Rendina (sindaco di Striano) ha improvvisamente annullato la seduta prevista per oggi, 10 dicembre alle ore 10, a causa della comunicazione del presidente dell’Ente Idrico Campano, Luca Mascolo, che annunciava le dimissioni durante la notte di due membri del distretto: Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano, e Giuliana Di Fiore, assessore al Comune di Ercolano della giunta guidata da Ciro Buonajuto, il cui studio legale notoriamente riceve da anni incarichi da parte di Gori SpA.
Dimissioni che, per effetto della modifica statutaria pensata appositamente e frettolosamente approvata in modo illegittimo il 4 dicembre scorso, hanno portato il numero dei membri effettivi sotto la soglia dei 21 componenti e provocando quindi la sospensione a tempo indeterminato di ogni attività del distretto. Un pretesto per commissariare di fatto l’ente e impedire l’elezione di Manlio Torquato, sindaco di Nocera Inferiore, a nuovo coordinatore indicato unitariamente dai nove rappresentanti della ‘Rete dei Comuni per l’acqua pubblica’ e la conseguente messa all’ordine del giorno della liquidazione della gestione privata Gori, i cui bilanci hanno accumulato oltre 300 milioni di perdite, nonché la successiva ripubblicizzazione del servizio idrico integrato attraverso la costituzione di un’azienda speciale di diritto pubblico a servizio di un milione e mezzo di cittadini che vivono nei 76 Comuni dell’area. Una vicenda gravissima che mina alle fondamenta la possibilità di prosecuzione dell’esistenza dell’Ente Idrico Campano e, in particolare, della sua articolazione sarnese-vesuviana, con conseguente riacquisizione delle insopprimibili competenze degli enti locali sulla gestione del servizio idrico, anche indipendentemente dall’attuale assetto della gestione. I rappresentanti eletti dalla ‘Rete dei Comuni per l’acqua pubblica’, Massimo Pelliccia (Casalnuovo di Napoli), Raffaele De Simone (Roccarainola), Roberto Falcone (Angri), Manlio Torquato (Nocera Inferiore), Bernardo Califano (Pagani), Francesco Gioia (Fisciano), Vincenzo Fiengo (Cercola), Edoardo Serpico (Scisciano), hanno inutilmente protestato contro questo colpo di mano: hanno infatti occupato simbolicamente gli uffici della direzione generale dell’Ente Idrico Campano in segno di protesta. Il presidio è stato sciolto solo dopo l’incontro col direttore generale dell’Ente Idrico Campano, Vincenzo Belgiorno, che ha accolto la richiesta di convocare entro 15 giorni le elezioni suppletive per la nomina dei componenti decaduti e dimissionari, garantendo il ripristino della democrazia e il rispetto delle regole.
«Una vicenda gravissima che mina alle fondamenta la prosecuzione dell’esistenza dell’Ente Idrico Campano – sottolineano i rappresentanti della Rete – con conseguente riacquisizione delle insopprimibili competenze degli enti locali sulla gestione del servizio idrico. In ogni caso, tutti gli atti saranno inviati all’autoritàgiudiziaria, riservandoci di agire nelle sedi opportune per tutelare le funzioni e le competenze attribuite dalla legge».