Intervento durissimo del coordinatore cittadino del partito guidato da Salvini, che esprime delusione sul modo di gestire l’emergenza immondizia. E critica l’andamento della differenziata
Si intitola “La piaga dei rifiuti” il comunicato diramato oggi da Giuseppe Grassi, coordinatore cittadino della Lega-Salvini premier a Nocera Inferiore. Lo pubblichiamo, com’è giusto che sia, integralmente, lasciando ai nostri lettori le valutazioni.
Oggi, nel giorno dopo l’ultimo divieto di conferimento dei rifiuti, è necessario tracciare un resoconto di quella che è stata una vera e propria emergenza mascherata dietro le difficoltà di raccolta del materiale indifferenziato. Da coordinatore cittadino e da ex consigliere comunale, che ha imparato a conoscere ed apprezzare il percorso “Rifiuti Zero” inteso come metodo ma sopratutto come idea di programmazione e di approccio al sistema dei rifiuti, intesi come risorsa, tanto da votarlo insieme a tutti i consiglieri comunali della scorsa consiliatura, ritengo che sia il caso di prendere in considerazione la revoca di adesione al progetto di riduzione dei rifiuti all’epoca adottato. Il perché della scelta è evidente, la gestione che ha caratterizzato il comparto guidato da Torquato è andata in una direzione opposta a quella immaginata adottando la logica del tirare a campare senza programmare. Ad oggi, nonostante tutto, l’isola ecologica non ha ancora una pesa, la comunicazione istituzionale sulla necessità di fare la raccolta differenziata è totalmente inesistente, ed a nulla è valso l’ampliamento realizzato al centro cittadino del porta a porta, sul quale solo i mentitori seriali ancora cercano di accaparrarsi meriti che non gli appartengono. Io facevo parte di quella componente di maggioranza che sognava di realizzare un polo del riciclo pubblico tanto da chiederlo negli indirizzi del redigendo puc, ed allora si che poteva essere segnata la svolta nel settore; si è preferito viceversa solo creare precarietà adoperando gli interinali e spremendo fino all’inverosimile i lavoratori della Multiservizi, salvo poi non riconoscergli gli straordinari dalla dirigenza di volta in volta autorizzati. Anche in questo settore Torquato manifesta tutta la sua inadeguatezza immaginando il cantiere a Casarzano, dove non esistono i sotto-servizi e dove non è dato sapere se mai partirà l’area industriale o presunta tale. Ma del resto non manca molto all’esaurimento dell’esperienza Torquato, che presentatosi come la speranza, è stata la peggiore espressione della politica vecchia e spartitoria che nessun partito nocerino immaginava potesse esistere.