In silenzio stampa la squadra che domenica affronterà la nocerina: un compagine tutta sud americana nata per merito della fondazione Rotonda calcio in Argentina
di Maria Esposito
Domenica 25 novembre la Nocerina ospiterà al San Francesco d’Assisi L’A.S.D. Rotonda, squadra neo promossa in questo campionato dilettantistico. Il merito è tutto dei calciatori ma anche di tutta la dirigenza per il grande impegno e sforzo profuso in questo piccolo comune della Basilicata (Rotonda vanta poco meno di 3.500 abitanti).
Icona di questa società è il patron Franco Bruno (a sinistra nella foto di apertura) che, instancabile nel credere nello sport, ha pian piano portato i biancoverdi nel calcio semi-professionistico.
L’ultima posizione in classifica e un cammino poco positivo (7 sconfitte 3 pareggi e una sola vittoria) costringono la dirigenza del Rotonda a indire il silenzio stampa. Ad annunciarlo è il presidente Franco Bruno la quale rilascia a noi poche considerazioni in merito al campionato e alla prossima partita.
– Perché la scelta di questo silenzio stampa?
«Non è nessuna imposizione da parte di nessuno: è un semplice modo per proteggere i miei ragazzi, il loro impegno e la loro concentrazione. Purtroppo quando il gioco non decolla non è solo colpa dei calciatori, ma le cause sono da ritrovare altrove. Non voglio essere polemico ma su alcune gare gli errori arbitrali hanno contribuito al risultato finale (vedi la partita contro il Locri dove l’espulsione e il calcio di rigore erano inesistenti, stesso dicasi nella partita contro il Portici). Questo non per creare alibi , ma è un modo il mio di denunciare attraverso la stampa lo scarso livello degli arbitri che in questa categoria vige».
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– Quali le sue considerazioni su questo campionato?
«Avevo tanto entusiasmo a giugno, dopo la vittoria del campionato, il morale e la voglia di continuare ad investire in questa società cresceva sempre di più, ma dopo l’inclusione del Bari nel nostro girone sinceramente mi sono sentito tradito dalla stessa lega che qualche giorno prima mi aveva premiato. Includere una società fallita e allo stesso tempo blasonata con un potenziale economico ingente, e farla competere con le nostre piccole realtà, significa favorire il più forte a discapito del più debole. È inconcepibile competere, parlo da presidente. La spesa economica è cosi sproporzionata che incide sia sul potenziale dell’organico che societario. Coloro che come me avevano già investito e pianificato i loro obiettivi, non hanno avuto più la possibilità di riorganizzare il tutto. Oggi con la consapevolezza di ciò cerco solo di incoraggiare i miei ragazzi a raggiungere la salvezza per mantenere la categoria. A novembre già posso preannunciare che il Bari vince il campionato, a maggio rivediamo una partita conoscendo già il risultato».– Lei ha un primato: quello di avere la rosa con più stranieri. Una squadra quasi tutta sud–americana, come mai?
«Le società hanno i loro vivai da dove poter prendere i giovani, che sono indispensabili in questa categoria. A Rotonda, complessivamente, siamo circa 3.000 abitanti, demograficamente non raggiungiamo un numero tale da poter organizzare un settore giovanile dove far crescere i nostri ragazzi e per questo abbiamo pensato di creare una fondazione sportiva calcistica oltre i confini regionali e nazionali. A Taranto e in Argentina abbiamo fondato l’Accademia Rotonda Calcio, con lo scopo di far crescere giovani talentuosi e creare un serbatoio tutto nostro».
– Cosa pensa della Nocerina?
«La Nocerina, come altre società costruite per obiettivi diversi dalla salvezza, sono limitate, e credo che debbano ridimensionare le aspettative: dovranno accontentarsi della zona play off e sperare in non so cosa, a questo punto!».