Depositata in Cassazione dal movimento guidato da Mario Adinolfi la proposta di legge popolare che prevede un assegno di 12mila euro all’anno per le mamme a tempo pieno, fino agli otto anni del bambino. Ora 180 giorni per la raccolta delle firme

Dalla settimana prossima partirà sul territorio nazionale la raccolta delle firme per la presentazione della legge di iniziativa popolare al Parlamento che il Popolo della Famiglia ha presentato presso la Corte di Cassazione a Roma, ai sensi dell’articolo 71 della Costituzione. Si tratta della istituzione del reddito di maternità.

Dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che avverrà nei prossimi giorni, decorreranno i 180 giorni entro i quali il PdF dovrà raccogliere almeno 50mila firme, necessarie per la presentazione del testo alle Camere.
Il testo presentato prevede l’istituzione di una indennità di maternità per madri lavoratrici nell’esclusivo ambito familiare. Tale indennità, pari a dodicimila euro annui netti privi di carichi fiscali o previdenziali, è riconosciuta su richiesta da avanzare presso il Comune di residenza, alle donne madri cittadine italiane. La richiesta dell’indennità di maternità può essere avanzata dalle aventi diritto entro quindici giorni dalla nascita di un figlio  o dalla sentenza che riconosce una maternità adottiva. L’indennità verrebbe riconosciuta per i primi otto anni di vita del figlio in assenza di altri redditi o impegni lavorativi. Ed infatti l’inizio di un lavoro o il possesso di altri redditi stoppa con effetto immediato il contributo. L’indennità “riparte” alla nascita o adozione di successivi figli e, in caso la prole raggiunga le quattro unità, diventa a vita. Basilio De Martino, coordinatore per l’Agro Nocerino Sarnese del Popolo della Famiglia, ha così commentato la notizia: «La famiglia è alla base della società e come tale deve essere sostenuta. Con questa iniziativa noi vogliamo incentivare e sostenere le madri che vogliono dedicarsi alla famiglia».

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