Uno studio realizzato privatamente nel 1990 dall’ingegner Luigi Gustato stimava che già allora il 45% del prezioso liquido si perdesse nel nulla a causa di tubature fatiscenti: da quei tempi qualcuno si è forse adoperato per rifarle?
L’acqua di pessima qualità e cara a Nocera? Non è un problema solo targato Gori! È assolutamente vero quanto scritto dai comitati per l’acqua pubblica in questi giorni: «È inaccettabile che nello stesso territorio, nel raggio di pochi chilometri, ci siano enormi differenze di costo per l’acqua come quelle che esistono tra Gori e Abc.
Ci portiamo dietro anni di inefficienze che cadono sulle spalle dei cittadini: in poco più di otto anni tariffe raddoppiate, a causa degli sprechi di Gori e Regione Campania. Succede così che in una delle zone con minor reddito pro capite d’Italia ci sia una delle più esose tariffe idriche delle penisola in cambio di un servizio pessimo». È anche tremendamente vero che il problema dell’acqua scadente e malservita a Nocera Inferiore risale a qualche anno addietro. Anzi, era già un problema serissimo nel giugno del 1990, quando il periodico nocerino “La Cittanova” in un articolo rivelava che da uno studio fatto, “le tubature fatiscenti disperdono il 45% dell’acqua”. Lo studio in questione era quello realizzato privatamente dall’ingegner Luigi Gustato. Ma leggiamo insieme parte di quell’articolo:
“La quantità d’acqua immessa nella rete idrica della città è in grado di soddisfare il fabbisogno non solo di Nocera, ma anche di un’altra cittadina di 20mila abitanti; eppure, soprattutto in estate, molti rubinetti restano a secco. Il motivo dell’apparente contraddizione è spiegato in cinque dense cartelle, dedicate alle “Considerazioni sulla rete idrica a Nocera Inferiore”.Si tratta di uno studio che l’ingegnere Luigi Gustato ha approntato a titolo personale nel febbraio dello scorso anno, e dal quale si ricava che l’acqua, pure in eccesso, non arriva nelle case, ma si disperde – in percentuale, secondo altre stime, del 45% – perché la rete di distribuzione è fatiscente e strutturata irrazionalmente.
Tubi nuovi che si sovrappongono ai vecchi, calcare che corrode ed inquina un’acqua già di per sè dura, tracciati spesso contorti, pozzi cittadini non collegati ai serbatoi e che quindi immettono in rete acqua senza la pressione per giungere ai piani alti, memoria dei tracciati affidata solo al ricordo di vecchi idraulici comunali: il check-up degli impianti che corrono nelle viscere della città è allarmante“. Eppure, a parte il problema poi venuto e di nome Gori, l’ingegner Gustato rivelava che bastava rifare alcune parti delle tubazioni cittadine per risolvere il problema senza ricorrere più nemmeno ai pozzi privati.
Vi risulta che qualche amministrazione si sia mai preoccupata di realizzare queste tubature, o lo abbia poi preteso dalla Gori? A noi no, e le continue perdite che ogni giorno spuntano fuori dimostrano che la situazione della rete idrica cittadina continua inarrestabilmente a peggiorare.
Ma che ce ne importa? Tanto, facciamo gli spettacoli in piazza e metteremo le luminarie a Natale. E chest’è …