Il folletto niscemese è stato uno dei protagonisti del rilancio della sua squadra dall’inferno della 3ª categoria alla D. Domenica la gara con i rossoneri: «Anche la Nocerina, come noi, meriterebbe di far parte del calcio professionistico»
di Maria Esposito
La serie D ha ridato spettacolo ad una piazza abituata al grande calcio. Il merito della scalata dalla terza categoria all’attuale campionato di D è stato di tanti ragazzi gelesi ma tra tutti non si dimenticano le giocate di Alma che ancora oggi continua a deliziare il pubblico del “Presti” con le sue magie.
Giuliano Alma (nella foto di apertura), ala sinistra di grande spessore tecnico, è alla sua quinta stagione con il Gela. La scheda del giocatore classe 1993, annota 136 partite e 37 goal fra Lega Pro, serie D e Eccellenza con Gela, Ragusa, ACD Vittoria e Pro Favara.
Raggiunto dalla nostra redazione, Alma, commenta questo suo momento magico essendo autore di due doppiette già alla quinta giornata di campionato – “Sono molto contento, dopo i successi passati avevo bisogno di ricominciare questo campionato con il piede giusto, ho bisogno di confermarmi come sono abituato a fare da anni. In queste gare abbiamo dimostrato di essere un gruppo sano, guidato da un allenatore competente e di grande carattere come Karel Zeman (nella foto sopra, figlio del rivoluzionario tecnico boemo Zdenek che stupì alla guida del Foggia a metà anni ’90)”.
– Zeman è un cognome importante nel panorama calcistico, similitudini e differenze tra padre e figlio? «Diciamo che il mister al di là che è il figlio di Zeman ripropone gli insegnamenti zemaniani, predilige il 4-3-3 come modulo. Prepara le partite con sedute cariche a livello atletico accompagnate a tecniche audio-visive per l’analisi dell’avversario e della partita stessa». – Le ultime prestazioni non hanno avuto sviluppi positivi, due sconfitte (Messina e Troina) con conseguente uscita dalla Coppa Italia. Un’involuzione dovuta ad un calo fisico?
«Assolutamente no, anzi non meritavamo di perdere ma purtroppo il calcio è fatto di episodi e qualche nostra disattenzione ci è costata cara, purtroppo quando lasci gli spazi liberi all’avversario e quest’ultimo li sfrutta il risultato pende da chi è più attento a prescindere dalla bravura. È da qui che ripartiamo da questi errori per non farci trovare impreparati la prossima partita, quella contro la Nocerina».
– In classifica sia la Nocerina che il Gela hanno 8 punti, la prima vanta di una terza posizione come miglior difesa, quali le tue considerazioni?
«Da seconda punta, dico che per me non sarà facile trovare spazi e fare delle giocate personali. Cercherò di sfruttare al meglio gli spunti degli altri miei 2 compagni di reparto Ragosta e Dieme».– Quali le tue impressioni sulla Nocerina e su questo campionato dilettantistico?
«La Nocerina come il Gela meriterebbe di far parte del calcio professionistico, due piazze con tifoserie calde, auguro alla Nocerina di finire questo campionato almeno tra i play off. È un campionato difficile quello della D, soprattutto con l ‘inserimento del Bari che a mio parere è la favorita. Noi c’è la metteremo tutta, vi assicuro che non regaleremo niente a nessuno, il nostro obiettivo e far punti poi ne riparliamo a fine campionato».
– Hai parlato di tifoserie calde, domenica la partita si giocherà ancora a porte chiuse, il D.T. Roberto Chiancone dice di Gela: “Campo sintetico ma praticamente un cimitero, si gioca senza pubblico”, quale la tua replica?
«Per noi calciatori giocare sul sintetico non ci cambia nulla a livello di prestazione agonistica, quel che cambia è giocare in un silenzio tombale, non avere l ‘apporto della tifoseria vuol dire molto. Manca quello stimolo in più, quel sostegno che fa sempre bene non a caso si dice che il tifo è il dodicesimo uomo in campo. Spero che al più presto si risolva il tutto».