Alla personale di Gerardo Marzullo, che si concluderà il prossimo 22 ottobre, la professoressa Giuseppina Pecoraro mette in luce le qualità artistiche del pittore e architetto
Nella cornice di Sant’Angelo Le Fratte, paese del potentino abbardicato naturalmente su declivi di colli, l’arte si respira nell’immediatezza per la presenza imperante dei murales che si integrano in un sapiente percorso artistico permanente per completarsi nelle sculture, in marmo e bronzo, che testimoniano la storia antica, tra tradizioni enologiche e miti greci.
Fa lustro al luogo la Pinacoteca Civica restaurata con tutti i crismi architettonici contemporanei, ove sono raccolte opere pittoriche donate dall’artista santagionese Cancro. È in questo magico luogo “a misura d’uomo” che si è svolto il vernissage dell’artista Gerardo Marzullo, pittore campano presente sulla scena artistica nazionale dal 1989, con personali e collettive. Al saluto augurale del primo cittadino, Michele Laurino, si è unito quello del sindaco di Campagna e Buccino. Alla presenza di un numeroso pubblico ha avviato l’analisi critica delle opere il critico e storico dell’arte professoressa Giuseppina Pecoraro, docente del G.B. Vico di Nocera Inferiore che, ponendo in luce il tema dominante della esposizione, si è soffermata sul carattere stilistico/pittorico dell’artista ripercorrendo, attraverso un excursus, le fasi salienti che lo accomunano ai primordi, dalla “pittura rupestre” alle esperienze espressioniste astratte dei “Fauves”. Infine ha concluso: «La sua arte è poesia pura… essa vive di luce propria, incontaminata, nella più alta sfera della sublimazione dello spirito, il suono ci pervade con l’immediatezza delle sue sfaccettature cromatiche: il suono diventa colore».
Ha fatto seguito l’intervento del critico d’arte professoressa Antonella Nigro, la quale ha posto l’accento sul alcune simbologie iconografiche presenti nelle opere, tra cui la luna. Il professor Francesco Capaldo e il professor Santino Campagna hanno sottolineato l’importanza degli interventi artistici sul territorio, di cui sono impegnati in prima linea, per sensibilizzare ed educare al recupero del patrimonio culturale, bene comune. Il grande successo riscosso da tale evento necessita di opera di divulgazione.