Il presidente del Comitato No Vasche commenta l’ennesimo sforamento dei valori delle polveri sottili nell’aria e lancia un allarme: «Più si chiudono strade, più l’inquinamento sale»

«Non mi piacere pubblicare questi dati e che sono il primo a dire che a Nocera Inferiore non bisogna utilizzare l’auto ma muoversi a piedi vista la ridotta estensione del nostro comune, però da auditor ambientale non posso ignorare i dati forniti della centralina Arpac della nostra città».

Così il professor Emiddio Ventre, presidente del Comitato No Vasche, apre il suo post su facebook per commentare la grave situazione ambientale che è in corso (da troppi anni, per la verità) a Nocera Inferiore.
«Purtroppo è accaduto quanto annunciato (lo sforamento, NdR) in occasione della chiusura al traffico del cosiddetto Prolungamento (via Barbarulo e corso Garibaldi) tra venerdì sera e sabato 15 settembre 2018. Proprio quando venerdì sera per percorrere 2 km da Nocera Superiore a Nocera Inferiore c’è voluta 1 ora e 15 minuti, a dimostrazione del fatto che più si chiude, più aumenta il traffico e più aumenta lo smog, infatti abbiamo toccato la soglia limite di 50 microgrammi/mc. Va elogiata l’amministrazione ed il sindaco Manlio Torquato per il bene che stanno facendo nel rilanciare Nocera e per le iniziative per ridurre il traffico di concerto con gli altri comuni. Purtroppo non credo nemmeno – continua il noto ambientalista – nell’utopia della riduzione delle auto e nell’incremento del trasporto pubblico, a meno che non sia imposto coircitivamente, come ad esempio targhe alterne in tutto il comprensorio.
L’agro è tra le poche zone in Italia a non avere una strada a scorrimento veloce: ciò che una volta era la SS 18 ed anche oggi la sua variante, eterna incompiuta, anzichè andare in direzione Napoli va verso Codola di Castel San Giorgio. Ogni decisione di chiusura e di rimodulazione del piano traffico va supportata da uno studio d’impatto ambientale e non da spinte emotive o scelte politiche perché il rischio per la salute potrebbe aumentare in maniera esponenziale. Una cosa è certa bisogna intervenire e fare presto tutti siamo in pericolo soprattutto i nostri figli».

 

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