Pietanza povera della tradizione contadina, di facile digeribilità, rinfrescante e depurativa, molto apprezzata dagli isolani che, almeno una volta nella bella stagione, vogliono gustare
di Maria Barbagallo
Vi chiederete, che cosa sono i tenerumi? Presto detto. Parliamo di un prodotto tipicamente siciliano, difficilmente reperibile fuori dall’isola. I tenerumi sono le foglie tenere della zucchina lunga, conosciuta anche come «zucchina serpente di Sicilia», poiché crescendo sul terreno si curva fino a prendere la forma di un rettile.
Questa zucchina, dal sapore dolce e delicato e dalle qualità rinfrescanti e diuretiche, si mangia di solito lessata. Ma da sola è un alimento che potrebbe non risultare particolarmente gradito, mentre le sue foglie, che a Catania e in alcune parti dell’entroterra vengono chiamati «taddi da cucuzza», sono dolcissime e saporite e rappresentano per i siciliani una prelibatezza.
Le foglie sono molto morbide e ricoperte da una leggera peluria e si ha la sensazione di toccare delle pezze. In molti potrebbero considerarle prodotti da scartare, mentre i siciliani ne apprezzano la bontà.
È un piatto molto particolare che non è conosciuto in tutta l’isola. L’abitudine di utilizzare i tenerumi per condire la pasta sembra sia ragusana, o comunque della cucina della Sicilia orientale, ma molto apprezzata anche nella parte occidentale.
Il perché di croce e delizia di questa pietanza sta nel fatto che la pasta con i tenerumi, pur essendo un piatto che si mangia in estate, dato che la pianta cresce in quel periodo, è una minestra brodosa che va mangiata bollente. Ma il siciliano, nonostante la canicola, non vuole rinunciare a questa delizia estiva. Di questo piatto dalla dolcezza indescrivibile si prepara anche una variante asciutta, meno brodosa, per non soffrire troppo il caldo.
Il tipo di pasta che si usa è «a vampaciuscia» (margherite spezzate), gli spaghetti spezzati e rispezzati dentro la «mappina» (ma per comodità si usano gli spaghetti spezzati già confezionati) e la pasta mista.
Questa ricetta si può preparare in vari modi: solo in bianco, con le patate o le cipolle e se mai doveste trovare al mercato questa verdura, provatela, avrete modo di gustare un piatto di una semplicità e bontà unica.Questi piatti che affondano le radici nella tradizione sono definiti «cibi del conforto», perché ci conducono in un viaggio a ritroso nel tempo fino alla nostra infanzia.
Ricetta Pasta con i tenerumi e zucchina lunga: per 4 persone
400 gr. di pasta vampaciuscia (margherita spezzata) o spaghetti spezzati o pasta mista – 4 mazzi di tenerumi 1 zucchina lunga – 2 spicchi di aglio – 4 pomodori maturi o ½ scatola di pelati – olio EVO – sale e pepe q.b. – pepato stagionato o pecorino grattugiato
Dei tenerumi usare solo le foglie più tenere, lavarle ed eliminare ogni residuo di terra e tagliarle a listarelle. Pelare la zucchina, lavarla, tagliarla a tocchetti e metterla a scolare. Sbollentare i pomodori, spellarli e tagliarli a tocchetti, oppure utilizzare i pelati. In una casseruola, con un filo d’olio, rosolare l’aglio e aggiungere i pomodori, allungare con un po’ d’acqua e fare cuocere per circa 10 minuti. In una pentola con acqua salata far cuocere i tenerumi e a metà cottura aggiungere la zucchina. Quando le verdure saranno quasi cotte, nella stessa acqua «calare» la pasta, aggiungendo se necessario dell’altra acqua e aggiustare di sale e pepe. Quando la pasta sarà pronta, versare il pomodoro e amalgamare, aggiungere un filo di olio EVO, una spolverata di pepato stagionato o pecorino e servire caldissimo.