Da Mercato San Severino, Calvanico, Baronissi, Roccapiemonte, Siano e Fisciano politici ed ex insieme per ridare funzionalità alla struttura. Disponibile a dare manforte il parlamentare Gigi Casciello
di Vincenzo Pecoraro
Un summit urgente richiesto per salvare l’ospedale di Curteri, ormai al collasso, dove la scorsa settimana è morto un paziente dopo essere caduto dalla barella.
Un richiesta bipartisan con l’appello a fare presto perché “la tutela della salute non va in vacanza” è stato lanciato alle istituzioni locali e alla regione, per tenere al più presto un vertice tra Università, ospedale, Asl, sindacati, regione ed enti locali per trovare una soluzione agli atavici problemi della struttura, aggravatisi negli ultimi mesi per il forzato pensionamento dell’ex direttore sanitario Generoso Conforti, per anni anima e cuore dell’ospedale. L’iniziativa è promossa dal consigliere comunale di Mercato San Severino Carmine Landi, dall’ex assessore alla sanità del comune di Fisciano dottor Vincenzo Sica, dal consigliere comunale di Baronissi Tony Siniscalco, dall’ex assessore di Siano Giovanni D’Amore, dall’ex vice sindaco di Roccapiemonte Guerrino Terrone, e dal sindaco di Calvanico Franco Gismondi. Il consigliere Carmine Landi, cardiologo nella vita, ribadisce l’impegno a sostegno del pronto soccorso. «Bisogna garantire più posti di osservazione breve e utilizzare posti letto delle branche mediche per decongestionare il pronto soccorso. Inoltre, anche in relazione agli ultimi eventi, accelerare i tempi di riorganizzazione strutturale e consegnare un organico completo a sostegno della tutela della salute pubblica». Landi ha sottoposto la vicenda all’esame dell’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello, intenzionato a portare il problema all’esame del parlamento europeo. Il presidente dell’associazione “Diritto alla salute dei cittadini” Sica chiede sarcasticamente: «Come mai mancano ancora unità sanitarie al pronto soccorso, come mai il reparto di medicina è stato ridotto, come mai la gente che si ricovera viene poi trasferita in altri ospedali quando poi ci sono numerosi posti nella vecchia ginecologia ormai chiusa? Come mai sono stati chiusi i reparti di Ginecologia, Ortopedia, Oncologia e Pediatria? Come mai il direttore sanitario del Ruggi Angelo Gerbasio, pur essendo un valido professionista, non viene a verificare la funzionalità dell’ospedale? E infine mi chiedo dove sono i sindaci dei nostri comuni, dov’è il consigliere regionale, e dove sono i tanti colleghi medici che dovrebbero tutelare la salute dei pazienti?». Sollecitato da diversi amici della Valle dell’Irno, è intervenuto sulla questione anche l’onorevole di Forza Italia Gigi Casciello, che si è detto pronto a scendere in prima linea per salvare l’ospedale e tutelare la salute dei cittadini. «Bisogna fare – dice Casciello – il massimo sforzo politico e economico per evitare ulteriori disagi agli utenti della Valle dell’Irno, è auspicabile un collegamento con la facoltà di medicina del vicino ateneo di Fisciano». I componenti del comitato pro ospedale, Giuseppe Saggese, Luca e Daniele Picarella, Luigi Pergamo e Antonio Auciello, che in passato sono arrivati a incatenarsi davanti ai cancelli del Fucito, sono pronti ad altre clamorose azioni di lotta, anche perché il ridimensionamento della struttura sanitaria sta creando problemi anche alle attività commerciali della zona che hanno registrato un forte calo delle vendite.