Tra pochi giorni sulle tratte nazionali gestite da Autostrade per l’Italia saranno riattivati i rilevatori della velocità, dopo lo stop dei vecchi sistemi causato da presunta violazione dei diritti dell’inventore del sistema
di Rosa Soldani
Lo scorso mese di maggio la notizia della disattivazione dei rilevatori della velocità sulle autostrade italiane era stata accolta di buon grado da molti automobilisti che, nonostante gli elevati rischi connessi agli eccessi di velocità in particolare sulle strade a scorrimento veloce, si erano mostrati felici di non dover più temere sanzioni per il superamento dei limiti imposti, almeno per i tutor fissi.
La controversia sorta tra la società Autostrade per l’Italia e l’azienda fiorentina Craft sulla paternità dei tutor installati lungo le autostrade italiane si è conclusa, dopo anni di udienze e più gradi di giudizio, con la pronuncia della Corte d’Appello di Roma in favore della piccola azienda hi-tech toscana, che ne aveva rivendicato il brevetto. Stop ai tutor, dunque, ma certamente non per sempre. E a distanza di pochi mesi, infatti, la loro riattivazione sulle tratte a scorrimento veloce è la notizia che tiene banco tra i vacanzieri pronti ad affrontare lunghi viaggi per raggiungere le destinazioni estive. Proprio in concomitanza con gli esodi di agosto, che vedranno milioni di autoveicoli e motoveicoli sulle autostrade italiane, la società rende noto che a partire da agosto nelle stesse postazioni interessate dalla presenza dei vecchi tutor saranno attivi i nuovi dispositivi di rilevamento della velocità, che tecnicamente non si chiameranno più tutor ma «Sicvee – PM», che sta per «Sistema Informativo per il controllo della velocità con PlateMatching», omologati lo scorso 31 maggio con vincolo di gestione in capo alla polizia stradale. Si tratta di un dispositivo che non si limiterà al solo riconoscimento ottico dei caratteri della targa ma valuterà la corrispondenza delle caratteristiche fisiche della targa stessa in entrata ed in uscita dalla tratta autostradale coperta dal sistema. L’obiettivo rimane quello di calcolare la velocità di percorrenza della strada che, in base al limite di velocità consentito, non potrà essere matematicamente inferiore ad un determinato tempo a meno che il limite non venga superato. Se, per esempio, per percorrere una tratta a 130 Km/h fossero necessari 60 minuti e il sistema localizzi l’auto in uscita dopo 45 minuti, di fatto vorrà dire che il limite consentito sarà stato superato, e la sanzione sarà applicabile.
Ecco, nello specifico, dove si troveranno i tutor in discussione:
- A1 tra Reggio Emilia e Campegine in direzione Milano;
- A1 tra Campegine e Parma in direzione Milano;
- A1 var tra Badia e Fiorenzuola in direzione Firenze;
- A1 var tra Fiorenzuola e Badia in direzione Bologna;
- A1 tra l’allacciamento Roma Nord e Ponzano Romano;
- A1 tra Ponzano Romano e Magliano Sabina in direzione Nord;
- A1 tra Magliano Sabina e Orte in direzione Nord;
- A1 tra San Vittore e Cassino in direzione Nord;
- A1 tra San Vittore e Caianello in direzione Sud;
- A1 tra Cassino e Pontecorvo in direzione Nord;
- A1 tra Colleferro e Valmontone in direzione Nord;
- A1 tra allacciamento Roma Sud e Colleferro in direzione Sud;
- A1 tra allacciamento con A30 e Nola in direzione Salerno;
- A10 tra Celle Ligure e Albisola in direzione Savona;
- A10 tra Albisola e Celle Ligure in direzione Genova;
- A14 tra Faenza e Forlì in direzione Ancona;
- A14 tra Valle del Rubicone e Cesena in direzione Bologna;
- A14 tra Cesena e Valle del Rubicone in direzione Ancona;
- A14 tra Valle del Rubicone e Rimini Nord in direzione Ancona;
- A16 tra Baiano e Avellino Ovest in direzione Canosa;
- A16 tra Avellino Ovest e Baiano in direzione Napoli;
- A30 tra Sarno e Palma Campania in direzione Caserta.
Successivamente saranno interessate altre tratte ora in fase sperimentale, con l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza degli utenti e di scongiurare incidenti, troppo spesso legati proprio alle alte velocità.