Un serio studio di Andreas Groll e dei suoi colleghi della Technical University of Dortmund, in Germania, aveva predetto prima dell’inizio delle gare risultati completamente diversi da quelli di oggi
di David Puente
La finale di Russia 2018 è alle porte, un mondiale piuttosto anomalo che ha visto perdere le grandi e vincere le non più piccole. Forse un visionario avrebbe scommesso per la Croazia al terzo posto, un folle per giocarsi la finale, ma solo un fortunato Emilio Fede come vincitrice del mondiale. Per chi non se lo ricorda, durante l’europeo del 2004 l’allora direttore del TG4 vinse 214 mila euro scommettendo sulla Grecia.
Si parla tanto di intelligenza artificiale e di machine learning, con un occhio rivolto verso il futuro dalle nuove possibilità e scoperte in svariati campi. Quanto ci piacerebbe possedere un software capace di analizzare dati, di imparare, che riesca in qualche modo a sostituire la mente umana e superarla. Un pensiero utopico, ma in fondo l’essere umano è per natura un sognatore.
Alla vigilia del primo calcio di inizio del mondiale russo circolava un articolo molto interessante pubblicato dal sito Technologyreview.com dal titolo “Machine learning predicts World Cup winner“. Nessun titolo clickbait, nessun imbroglio, ma un vero e proprio studio (PDF) svolto da Andreas Groll e dai suoi colleghi presso la Technical University of Dortmund, in Germania, dove vengono messe in causa l’apprendimento automatico e la statistica convenzionale per calcolare la vincitrice della Coppa del Mondo di calcio in Russia. Indovinate chi dovrebbe vincere secondo questa opera di ingegno?Secondo lo studio di Groll, simulando il torneo 100 mila volte (come scritto nella tabella qui sopra riportata), era più probabile che la Spagna vincesse il Mondiale, ma se la Germania avesse superato i quarti di finale nessuno l’avrebbe più fermata. La Francia? Al massimo quarta, mentre le attuali finaliste per il terzo posto in quinta e settima posizione.
Qualche settimana dopo la presentazione dello studio la Germania è arrivata ultima nel suo girone, la Spagna è stata eliminata agli ottavi dalla Russia, il Brasile non ha raggiunto le semifinali al contrario della Francia. In fin dei conti, Groll non ha fatto altro che simulare per 100 mila volte uno scommettitore, a volte vincitore e a volte perdente.Qualcuno potrebbe sostenere che lo studioso e i suoi colleghi non avessero considerato il fattore “sfortuna” o il semplice fatto che lo sport, come la vita, ci riserva molte sorprese. Non bisogna però ritenerlo un fallimento, perché da questi risultati si possono individuare nuove variabili da considerare e utilizzare in uno studio successivo, non per forza per il calcio giocato.