In tanti sarebbero a favore di un monumento per ricordare un simbolo di Nocera Inferiore. Un’opera che potrebbe contribuire anche ad animare piazza Santa Monica
di Nello Vicidomini
Sculture e statue da sempre sono un tocco di personalità per numerose località nel mondo e in Italia. A Nocera Inferiore, però, strade e piazze non brillano certo per numero di monumenti ad personam, pur essendo stata terra di individui che non sono passati inosservati per rilevanza storica e culturale.
E così il ricordo dei vari Domenico Rea, Marco Levi Bianchini, Saverio Costantino Amato e di tutti gli altri non si è mai trasformato in qualcosa in più di una semplice targa o di un’intitolazione di una via. In occasione dei 29 anni dalla scomparsa di Minicuccio ‘o Pulizzabotta (al secolo Domenico Ravelli), sui social network è tornata con impeto l’idea di proporre all’amministrazione comunale una statua in suo onore all’angolo di piazza Amendola (nota anche come piazza Santa Monica), nel posto che ha occupato per una vita intera con la sua attività di lustrascarpe. Numerosi sono stati i cenni di adesione all’interno delle comunità virtuali di nocerini su Facebook, dimostrazione di come Minicuccio viva ancora nella memoria collettiva di Nocera Inferiore e di come rappresenti, come mezzo secolo fa, un simbolo di umiltà, di sacrificio e di spontaneità.
Appartenente ad un mondo che non esiste più, in molti vorrebbero impresso il suo ricordo in un bronzo che lo ritragga seduto sul suo “trono”, proprio come allora. D’altra parte, un monumento del genere potrebbe migliorare anche l’aspetto della scena urbana e catalizzare l’attenzione dei passanti e magari di eventuali visitatori al pari di un museo. Ora la palla passa ai membri dell’amministrazione nocerina che potrebbero pensare seriamente di realizzare un nuovo punto di riferimento per una città che sente l’esigenza di crescere, senza però rinunciare alle proprie radici e ad un passato anche più recente.