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Una potente “tirata d’orecchi” ai politici nocerini, che da vent’anni trascurano cose importanti per la rinascita culturale ed economica di Nocera Inferiore

 

Orsono diciassette anni fa, quando proditoriamente mi dimisero da sindaco, lasciai in sospeso alcune cose  già pronte per l’uso che avrei portato a compimento nell’arco di qualche anno.

Uno: il progetto di rifacimento dei prefabbricati pesanti

Che non si limitava all’abbattimento e ricostruzione dell’esistente con il limitato obbiettivo di riallocare coloro che già vi abitano, ma disegnava la totale risistemazione urbanistica di quel quartiere, come villaggio satellite completamente autosufficiente, con i suoi negozi, le botteghe artigianali, scuole, spazi di aggregazione, attrezzature sportive, garage, sicché chi vi abitava potesse anche evitare di “scendere in città” per esigenze quotidiane. Soprattutto includeva affianco all’edilizia agevolata, completamente a carico di risorse pubbliche, da riscattare a lungo termine, un’ampia fetta di edilizia convenzionata che sarebbe entrata nel mercato, sia pure a prezzi e a condizioni ragionevolmente calmierati. Ciò avrebbe attratto le imprese ed avrebbe contribuito al reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione dell’intero progetto. Ma il progetto non fu compreso o non fu accettato dall’amministrazione successiva che lo ridimensionò, riducendolo ad una normale operazione di edilizia a totale carico pubblico, cosa che lo rese inattuabile, producendo il fallimento della società IACP Futura che doveva realizzarlo. Sta di fatto che dopo otto anni di amministrazione Romano e sette di amministrazione Torquato, i prefabbricati sono ancora lì, miracolosamente, salvo una sola palazzina realizzata.

Due: San Giovanni in Parco

Quell’avito e grazioso monastero settecentesco lo acquistai in proprietà comunale dai privati, che lo stavano facendo cadere a pezzi, con una lunga e laboriosa trattativa, e ne approvai il progetto di ristrutturazione con destinazione a conservatorio musicale, scuola di restauro e museo dell’agricoltura, che doveva costituire il volano per trasformare lo storico quartiere del Buvero, uno dei pochi rimasti intonsi dal saccheggio edilizio, alle falde della collina e a pochi passi dalla caserma Tofano e dal monastero di Sant’Anna, nell’epicentro culturale e storico e di antiquariato della città, tipo via Margutta o San Biagio dei Librai per intenderci. Il progetto era anche finanziato. Ebbene ancora oggi non se n’è fatto nulla.

Tre: il Castello e Parco Fienga

Quel luogo ameno e spettacolare, dal quale si sovrasta tutto l’Agro fino alle propaggini di Sarno e del Vesuvio da una parte e della Valle Metelliana dall’altra, costituito da un’autentica macchia mediterranea miracolosamente preservata, quella graziosa collina che si erge immediatamente a ridosso dei quartieri Piedimonte e Buvero, sovrastata dall’antico Castello, misterioso e magico, in parte longobardo e in parte angioino era rimasto per decenni in letargo, affidato solo alle cure e alla frequentazione di pochi volontari, amatori e uomini di cultura, come Raffaele Pucci jr e Antonio Pecoraro storici e archeologi illustri. 
In quei miei pochi anni  rivisse una splendida e breve stagione e risorse a nuova vita.  Fu ristrutturata la parte meno antica del Castello, fu lastricata di sanpietrini e illuminata la stradina che vi conduceva e la collina tutt’intorno fu munita di sentieri facilmente praticabili protetti da balaustre e muniti di panchine in legno. Nelle belle mattinate domenicali molte famiglie con bambini vi si recavano a passeggiare e a godersi aria non inquinata e nelle sere estive vi si tenevano  manifestazioni culturali come “Jazz in Parco” e “E…state al Castello” ove affluivano migliaia di persone dalla città e dall’Agro e non solo per assistere a spettacoli musicali e teatrali di livello nazionale e internazionale.
E ora che fine ha fatto? Esiste ancora?

Aldo Di Vito
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Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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