Alzata di scudi dei presidenti del Comitato a sostegno del referendum per la Nocera Unica: «Il futuro della nostra gente e non può essere ridotto a strumento di propaganda»
Riceviamo e integralmente pubblichiamo:
Nei giorni scorsi ci sono state diverse conferenze stampa e sono stati pubblicati manifesti sul tema della fusione tra i Comuni di Nocera Inferiore e di Nocera Superiore in cui sono state affermate una serie di imprecisioni e di falsità non difficili da controbattere.
Il Comitato Pro Referendum ribadisce che il tema della fusione delle due Nocera è un argomento importante, e decisivo, per il futuro della nostra gente e non può essere ridotto a strumento di propaganda di una campagna elettorale amministrativa.
Il nostro Comitato è nato esclusivamente per sollecitare la discussione sull’opportunità di costruire la Grande Nocera, una città nuova, diversa dalle due Nocera attualmente esistenti, che possa diventare lo strumento di riscatto per una comunità altrimenti condannata all’irrilevanza politica, sociale, culturale ed economica. Dietro l’idea della fusione non ci sono altri fini e, soprattutto, non ci sono quegli “interessi oscuri” paventati da parte di chi, fino a pochi mesi fa, ha contribuito a rilanciare l’idea della riunificazione a Nocera Superiore salvo poi, inopinatamente, allontanarsi dal Comitato senza dare alcuna spiegazione.
La raccolta di firme per un Consiglio comunale che dica no alla fusione è un atto giuridicamente irrilevante. Il procedimento legislativo prevede che la fusione sia deliberata da una legge regionale, esclusivamente dopo aver dato la parola alle popolazioni interessate. Tale legge regionale, attualmente, non c’è (neppure a livello di proposta). Quando ci sarà, l’iter dovrà passare attraverso un referendum consultivo. Quando le popolazioni locali si saranno espresse, sarà la Regione Campania a esprimersi sulla fusione. Paradossalmente, i consiglieri potrebbero optare per la nascita del nuovo comune anche in presenza di due vittorie del “no”; e non realizzarla in presenza di due “sì”. Tuttavia, saremo noi i primi a chiedere al legislatore regionale che questa legge sia vincolata alla vittoria del “sì” in entrambi i Comuni.
Chi afferma di ispirarsi ai principi di legalità e trasparenza, dovrebbe, innanzitutto, conoscere l’iter legislativo che conduce alla fusione e che rende giuridicamente inutile, in questo momento, il pronunciamento del Consiglio comunale. E dovrebbe astenersi dal definire “facinorosi” dei cittadini che hanno il solo torto di sottrarre tempo ai propri affetti e ai propri interessi per amore del territorio in cui abitano e per evitare che le due Nocera, così come sono oggi strutturate, siano destinate a essere solo terreno di conquista di interessi politici che vengono dall’esterno.
Noi continueremo a parlare di fusione fino a quando non si consentirà ai nostri concittadini di esprimersi attraverso lo strumento referendario. Ci batteremo contro qualsiasi tentativo di strumentalizzare la discussione per dividere i nocerini dagli altri nocerini.
Siamo sempre stati una sola comunità, e continueremo a esserlo anche se divisi amministrativamente, ma saremo molto più forti se abiteremo in una sola unica Grande Nocera.
Antonio Pecoraro co-presidente Comitato Pro Referendum
Antonio Salzano co-presidente Comitato Pro Referendum