Un convegno organizzato dall’Arciconfraternita dell’Immacolata, di cui è priore il dottor Carmine Zarra, ricorderà l’evento e i pericoli vissuti dal convento nei 143 anni in cui fu privo di religiosi
Festeggeranno domani, 16 giugno, i 67 anni dal ritorno nel convento di Sant’Antonio i frati conventuali di Nocera Inferiore. Lo faranno con una iniziativa dal titolo “L’ulivo della pace” che si terrà a partire dalle 18 nella sala convegni della struttura conventuale.
Furono ben 143 gli anni di assenza dei frati. La scomparsa fu dovuta alla soppressione degli ordini monastici in epoca napoleonica. In tutti questi anni l’Arciconfraternita dell’Immacolata ha svolto un ruolo principe, sottraendo la chiesa dal destino di diventare fienile per la cavalleria dell’esercito, facendo una permuta di locali. Si salvarono così anche le opere d’arte e soprattutto il dipinto di Andrea da Salerno che rappresenta il caposaldo della cultura manierista a Napoli. Nel 1951 tanto si adoperò per il ritorno dei frati a Nocera, riuscendovi.
Al convegno porteranno i loro saluti il sindaco Manlio Torquato, il presidente della provincia Giuseppe Canfora, padre Cosimo Antonino, Ciro Castaldo, Vincenzo Marrazzo, Lucio Ronca e Maria Rosaria Vitiello. Gli interventi saranno moderati da padre Michele Alfano e prevedono relazioni del priore dell’Arciconfraternita, Carmine Zarra, del senatore Alfonso Andria e della professoressa Maria Giuseppa Vigorito.