Scorta e servizio di sicurezza dei carabinieri per accogliere lo scrittore e giornalista egiziano convertito al cristianesimo alla confraternita dell’Addolorata, dove ha presentato il suo libro
di Rosa Soldani
«Il Corano senza veli»: questo il titolo del libro che sabato sera, nella confraternita della Santissima Vergine Addolorata di Pagani, lo scrittore Magdi Cristiano Allam ha presentato al pubblico, anche in occasione del restauro della reliquia di san Carlo Borromeo custodita nella storica confraternita paganese.
Noto per la sua conversione dalla religione islamica al cattolicesimo, Magdi Allam, che ha aggiunto “Cristiano” al suo nome proprio nel segno della chiamata al cristianesimo, ha illustrato il contenuto del suo ultimo lavoro e spiegato l’evoluzione della sua conversione, anche in questa occasione scortato da guardie del corpo e carabinieri per la sua opera di divulgazione, costantemente osteggiata.
Sulla maturazione del suo libro ha detto: «Sono stato musulmano per cinquantasei anni. Sono egiziano, nato a Il Cairo, e mia madre, quasi completamente analfabeta, con una vita difficile, orfana e sfortunata in amore, era una musulmana fervente, che imparò in tarda età a leggere per recitare il Corano. Il Corano non è solo il testo sacro dell’Islam, ma è l’Islam stesso. Per i musulmani esso può essere studiato, sebbene sia scritto in una lingua di difficile comprensione e poco conosciuta, l’arabo classico antico, ma non può essere interpretato, perché il suo contenuto va osservato letteralmente ed integralmente. Ho sentito il bisogno di analizzare secondo logica e ragione i suoi precetti e la specificità dei suoi contenuti, anche per darmi una spiegazione di tante realtà come il terrorismo, la condizione della donna nella cultura islamica, la questione delle libertà personali, che hanno in parte fondato il mio percorso di conversione. Questa esigenza di capire per la fede islamica è impensabile, ma secondo me necessaria. Sono un miliardo e mezzo i musulmani nel mondo, è indispensabile conoscere i contenuti del libro sacro “senza veli”».
Magdi Allam ha poi parlato dell’incontro con la religione cattolica, risalente alla sua infanzia e alla vita trascorsa insieme alla sua mamma, alla quale egli ha dedicato la prefazione del libro, un accorato e toccante messaggio d’amore.
«Mia madre, Safeya, nome che in sua memoria io ho dato alla mia primogenita che mi ha reso nonno di tre splendidi nipoti, era musulmana ma, lavorando come baby sitter presso una famiglia italiana dell’imprenditoria tessile, decise di iscrivermi ad una scuola italiana, una scuola cattolica. Fu quello il mio primo approccio alla religione cattolica, che poi è ritornata in più tarda età nella mia vita come un segno del destino. Secondo la fede musulmana chi si converte alla religione islamica «torna all’Islam», perché tutti gli esseri umani nascerebbero musulmani. Il mio è stato un percorso diverso».
Rispetto all’accoglienza ricevuta dal pubblico e dalla confraternita dell’Addolorata e dal suo priore, l’avvocato Matteo Baselice, ma anche in merito alla condizione di uomo sotto scorta, Magdi Allam ci ha dichiarato: «Torno sempre con grande entusiasmo a Pagani, che mi accoglie calorosamente ogni volta. A vivere scortati ci si abitua perché è più importante parlare, raccontare, esprimere la propria verità sebbene questo dovrebbe essere consentito senza timore di finire nell’occhio del ciclone». Certamente meno avvezzo all’idea il pubblico, sorpreso dalla presenza precauzionale del cane anti-esplosivo dei carabinieri, ma molto attento al racconto del giornalista e scrittore, accompagnato nell’occasione dall’amico ed ex consigliere paganese Massimo D’Onofrio.
La presentazione del libro è seguita alla cerimonia di inaugurazione del reliquiario di san Carlo, restaurato dall’architetto Rosario Fezza, del cui santo la confraternita custodisce un frammento di spoglia mortale. Alle ore 18 la benedizione dell’effigie del santo nel palazzo comunale, alla presenza dell’assessore Carmela Pisani e del consigliere Pasquale Sorrentino, alle 19 Santa Messa presieduta da don Flaviano Calenda, che ha applaudito allo spirito di organizzazione della confraternita dell’Addolorata, non nuova ad appuntamenti culturali e religiosi di spessore per la città di Pagani, plauso raccolto dal priore che si è mostrato soddisfatto ed entusiasta per l’evento e che, insieme al confratello Rino Buonocore, ha premiato Magdi Cristiano Allam con una targa e con cimeli legati alla secolare confraternita.