L’associazione Urbe ricorda l’articolo pubblicato da Amedeo Maiuri sul Corriere della Sera il 7 giugno 1958, e spinge per il reale avvio di un’opera di rivalutazione delle nostre ricchezze archeologiche
Sessant’anni di colpevole trascuratezza: era infatti il 7 giugno del 1958 quando, sulla testata giornalistica nazionale “Il Corriere della Sera”, venne pubblicato un articolo di enorme rilevanza per la città di Nocera.
Fu infatti reso noto all’intera nazione la scoperta, da parte dei fratelli Fresa, dell’anfiteatro nocerino. Inutile evidenziare ai nocerini come, dopo tanto tempo, per l’anfiteatro non si sia fatto assolutamente nulla, così come per altre richezze archeologiche nocerine.
A ricordare questa data oggi è stata l’associazione Urbe, che pone nuovamente l’accento sull’importanza del patrimonio archeologico che la storia ci ha lasciato in eredità. «Creare – dicono da Urbe – un percorso archeologico culturale sostenuto dalle amministrazioni comunali delle due Nocera ed in collaborazione con le altre associazioni attive sul territorio, che comprenda gli Scavi archeologici di piazza del Corso, il Museo archeologico provinciale dell’Agro, la pinacoteca, il Castello Fienga, il battistero paleocristiano, l’antico foro, risulta, sempre più, essere un obbligo morale in primis, ma anche una necessità per lo sviluppo culturale ed economico della nostra Città. La posizione strategica, al centro tra Pompei e la Costiera amalfitana, con milioni di turisti ogni anno, dell’antica Nuceria Alfaterna, permette, con una visione generale e a medio lungo termine che includa anche incentivi per la creazione di nuove e moderne strutture ricettive, di far addivenire Nocera una città non più ignorata dai tour operator internazionali ma una Nocera intesa quale città turistica».