Durante il terzo incontro di “Migranti, ponti non muri” si è discusso delle cause dell’immigrazione e l’importanza della nascita di reti per abbattere i confini del pensiero comune
di Angela La Rocca
“Il coraggio dell’accoglienza” questo il tema del terzo incontro di “Migranti, ponti non muri”, tenutosi questa sera presso il convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore.
L’iniziativa è portata avanti dal presidio di Libera di Nocera Inferiore e dalla bottega equosolidale “Tutta n’ata storia” a cui si sono unite l’ordine francescano secolare, gioventù francescana, la rete acqua pubblica e Potere al Popolo di Nocera Inferiore, l’azione cattolica e la Caritas della diocesi Nocera – Sarno, con la viva volontà di creare una rete di associazioni che operi sul territorio per cambiare il pensiero comune e abbattere ogni muro. Protagonista dell’incontro è stato padre Alex Zanotelli, missionario e fondatore di diversi movimenti italiani con l’obiettivo della pace e della giustizia solidale, con l’intervento di don Nicola De Blasio, direttore della Caritas di Benevento. Entrambi si sono fatti portatori delle loro esperienze e di come “La commozione non basta, ma deve esse trasformata in impegno quotidiano”.In una sala gremita di persone, compresi molti giovani, Zanotelli ha spiegato come il fenomeno dell’immigrazione non è altro che la conseguenza inevitabile della struttura economico/finanziaria della nostra società ove la ricchezza, seppur prodotta in grandi quantità, risulta mal distribuita. A ciò, la “logica del dono” sembra l’adeguata risposta: portata avanti dalla Caritas di Benevento, ha permesso la creazione di una rete di comuni che sviluppano una serie di processi per il miglioramento dei servizi rivolti alla fascia più debole dei cittadini e la nascita di cooperative ove i giovani possono formarsi e lavorare, in modo da realizzare una serie di “porti di terra”, ovvero luoghi per restare, sia per chi c’è già che per chi arriva, in nome della cooperazione e l’integrazione.