Insorge Emiddio Ventre del comitato No Vasche. Incontro nel pomeriggio alla confluenza dei torrenti Solofrana e Cavaiola per dimostrare la presenza di cromo
di Nello Vicidomini
Una battaglia che continua incessantemente, quella intrapresa dall’ambientalista Emiddio Ventre, impegnato animatore del comitato No Vasche, No Inquinamento. Intorno alle 16 di oggi ha riunito sul ponte di via Pucci, a Nocera Inferiore, un folto gruppo di persone per discutere del problema inquinamento che attanaglia, ormai da tempo, i fiumi del nostro territorio.
E quale miglior posto, se non il punto dove confluiscono Solofrana e Cavaiola? A preoccupare è stato il colore delle loro acque così come il cattivo odore emanato. In particolare, la tinta rossa innaturale che caratterizza ormai abitualmente il Solofrana, come spiega Emiddio Ventre: «Il Cavaiola raccoglie gli scarichi cittadini di Nocera Inferiore. Nonostante l’odore e il colore scuro – continua l’ambientalista – i batteri presenti nel fiume si disintegrano biologicamente. Il cromo presente nella Solofrana invece preoccupa eccome!».
L’acqua contaminata da cromo della Solofrana, secondo Ventre e secondo il professor Rocco De Prisco, può provocare danni alla salute. E l’alto tasso di tumori che colpisce gli abitanti della zona, nonché coloro che vivono lungo il corso dell’Alveo Comune Nocerino, non può essere determinato dal caso. Per dimostrare da dove arrivi l’acqua “avvelenata”, Emiddio Ventre ha invitato i presenti a spostarsi a Mercato San Severino, al depuratore della frazione Costa. Qui, si è potuto appurare che l’acqua rossa proviene proprio dall’impianto di epurazione, dal quale viene scaricata nel torrente. «Quest’acqua arriva direttamente dalle concerie di Solofra, tramite un collettore. Probabilmente, però, non viene decontaminata in alcun modo», ha spiegato Ventre.