Dal lontano 13 maggio 1978 ad oggi, nei locali del Dipartimento di Salute mentale di Nocera Inferiore creata l’ occasione per ripercorrere i luoghi della memoria
di Maria Rita Cuccurullo
Una tre giorni intensa di appuntamenti e attività svolta presso il presidio del Dipartimento di salute mentale di Nocera Inferiore all’ex ospedale psichiatrico Vittorio Emanuele II di via Ricco in occasione dei 40 anni dall’entrata in vigore della legge Basaglia.
Un viaggio tra ieri e oggi della psichiatria attraverso il DepartMENTAL Meeting dell’11-12-13 maggio. A tagliare il nastro dell’evento i saluti del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, del direttore dell’Asl Salerno, Antonio Giordano e del dottor Giulio Corrivetti, direttore del DSM. Un benvenuto arricchito dalla presenza del dottor Walter Di Munzio, direttore del DSM Napoli 2 e della dottoressa Teresa Capacchione con la presentazione del libro “Primavera 180. Le lotte e le esperienze psichiatriche alternative in Campania nella stampa quotidiana”. Presenti tra gli altri, i dirigenti scolastici di alcuni Istituti di Nocera Inferiore. L’evento, organizzato dai dottori Siciliano, Salomone, Di Paolo e Spagna, attraverso testimonianze a confronto ha fornito lo spunto a riflessioni, rafforzando percorsi intrapresi e obiettivi da raggiungere. Presenti soprattutto loro, gli utenti, la loro voce, i loro passi al centro di una realtà in evoluzione. Un contesto che ha segnato la svolta nella storia della psichiatria. A sottolineare questo momento importante di emancipazione sociale, culturale, tra le altre, le manifestazioni musicali, teatrali e riabilitative realizzate dagli operatori delle Unità operative di salute mentale dell’ASL Salerno. Polo di accoglienza i portici del chiostro e la Sala Piro: sono stati allestiti il percorso fotografico “Sergio Piro a Materdomini“, con le foto di Luciano D’Alessandro e stand con i manufatti artistici realizzati nell’ambito dei progetti riabilitativi delle varie unità operative di salute mentale. La rete solidale e attenta del presente attraverso lo sguardo rivolto al futuro, un passaggio di testimone ad un nuovo e ambizioso modello operativo in campo psichiatrico che nel corso degli anni ha preso forma restituendo alla persona il suo spazio, il suo tempo, la sua voce. Una linea operativa che tiene conto di quelle che sono le esigenze, i bisogni, i disagi di ogni singolo individuo al fine di fornire risposte adeguate e ponendo al centro di ogni espressione, la dignità umana, il valore, il sentire, l’agire. E se ieri la chiusura era rappresentata dai luoghi di contenzione, oggi l’apertura è rappresentata dalla presenza nella società attraverso l’esternalizzazione e la gestione del disagio psichico. La tre giorni è, tra le tante che verranno, espressione di questa grande evoluzione culturale e di questo importante riscatto prima umano e poi sociale. Le performance teatrali, le esibizioni canore e l’esposizione dei lavori rappresentano segni tangibili di un percorso che non ha voglia di fermarsi, un percorso di crescita e affermazione di valori imprescindibili, tra cui l’amore per se e per gli altri, in una “comunità che cura“.