Il presidente del comitato “Pendolari Nocera e Linea Storica”, Antonioluigi VIllani, preannuncia il ricorso alla Magistratura se quest’estate verrà nuovamente interrotto il servizio, e parla di risultati ottenuti e obiettivi del gruppo
Torna sul piede di guerra il Comitato pendolari della Linea Storica. Il motivo? Si parla- e nemmeno sottovoce – di un nuovo possile lungo stop alla circolazione dei treni in estate. Ma alla fine, da chi è composto queto comitato, e che risultati ha portato a casa fino ad oggi?
A spiegarlo è Antonioluigi Villani, presidente della prima versione del sodalizio: «Il Comitato nacque l’8 gennaio 2015 con la denominazione di “Gruppo Pendolari Linea Storica Napoli Salerno”. Siamo stati costretti a sciogliere tale gruppo nell’ottobre 2017 perché pochissimi suoi aderenti si erano messi contro la ragione fondante del gruppo stesso che è la battaglia per il ritorno sulla Linea Storica di un orario promiscuo, che cioè preveda accanto ai metropolitani regionali lenti, che cioè fanno tutte le fermate, anche il ripristino dei treni regionali più veloci, cosiddetti “diretti”, sia lungo la Linea Storica sia tra la Linea Storica e la zona a sud di Salerno. Per rispondere riguardo ai risultati bisogna comunque considerare che la nostra è una lotta in un certo senso paragonabile a quella di Davide contro il gigante Golia. Ma comunque un primo risultato, che all’epoca non era affatto scontato, è stata la riapertura della Linea Storica dopo l’interruzione per l’incidente alla Villa D’Elboeuf a Portici per ben 14 mesi e 10 giorni (dal 5 febbraio 2014 al 15 aprile 2015). Per circa 11 mesi vi era stata una situazione di assurda sostanziale inerzia, e la situazione, come d’incanto, si sbloccò quando mettemmo in mora per la sospensione del servizio sia la Regione che il prefetto di Napoli. Però di lì iniziò il depotenziamento, la mortificazione della Linea Storica che contrariamente alla sua grande importanza strategica, demografica, turistica ed ecologica venne privata totalmente dei treni cosidetti “diretti”. Vorrei sottolineare che Nocera Inferiore è la Città più danneggiata da tale politica e siamo fortemente rammaricati che l’amministrazione comunale di Nocera Inferiore non abbia supportato il Comitato in tale battaglia di civiltà per la città ma non solo. Un secondo risultato l’abbiamo ottenuto allorchè durante l’interruzione prolungata dell’estate dello scorso anno siamo riusciti a far revocare l’ordinanza del sindaco di Nocera Inferiore che aveva spostato il terminal bus dal piazzale antistante la stazione ferroviaria allo spazio di via Nicola Bruni Grimaldi, che era obiettivamente inidoneo. Un terzo risultato, che è forse quello più importante, è l’avere tenuta alta l’attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei mass media su tale grave ingiustizia.
– Si parla di una nuova sospensione estiva dei treni. Ricorrerete alla Magistratura?
«Come già ben precisato, trattasi di notizie meramente informali, che potrebbero anche essere totalmente smentite dagli organi competenti. Noi non siamo in grado di dire se con la chiusura della Linea Storica si consumino reati oppure no: tocca all’Autorità giudiziaria decidere. Possiamo solo dire che Trenitalia e RFI, benché formalmente entità privatistiche, tuttavia sono concessionarie di un pubblico servizio, sono interamente partecipate da capitale pubblico e di conseguenza hanno l’obbligo di rispettare la normativa vigente. Vi è un fatto: fino al 2014 sulla Linea Storica e tuttora nelle altre zone d’Italia i lavori sulle linee ferroviarie vengono effettuati in orari tardoserali e notturni e comunque con modalità tali da non pregiudicare il diritto degli utenti. Solo circostanze eccezionali possono consentire la chiusura prolungata di una linea ferroviaria. Fino ad ora non siamo ricorsi direttamente alla Magistratura perché crediamo ancora che possa prevalere il buonsenso e che la pressione tramite social e massmedia possa sortire effetti positivi».
– Ha senso battersi contro l’orario “lumaca”?
«Certamente ha un senso molto forte, perché quest’orario ha danneggiato oltremodo in primo luogo i pendolari di Nocera Inferiore ma anche di altre importanti realtà quali Pompei, Torre Annunziata, ed altri comuni. Il fatto ormai che tanti a causa dell’orario lumaca abbiano ormai rinunciato a prendere il treno significa che con il maggior uso dell’auto vi saranno maggiori criticità per la già precaria situazione ambientale e per il traffico veicolare. Inoltre i tempi spropositati dell’orario lumaca, abbinati anche ai perduranti ritardi e soppressioni di treni, comportano un danno per l’immagine turistica della Campania e dell’Italia».