Un 88enne ed una 66enne operati in altre strutture di sostituzione valvolare con il metodo dell’impianto attraverso la vena femorale (TAVI), sono giunti in fin di vita al Ruggi e sono stati salvati dall’equipe del dottor Severino Iesu
di Antonietta Rosamilia
Si possono quasi chiamare miracoli le due vite salvate in questi giorni a Salerno, nel reparto di cardiochirurgia d’urgenza del Ruggi diretto dal dottor Severino Iesu. Gli episodi hanno interessato due pazienti precedentemente sottoposti ad impianto di valvola aortica mediante catetere (una procedura detta TAVI), che avviene accedendo al muscolo cardiaco attraverso la vena femorale invece che a cuore aperto.
Al primo, 88enne, la TAVI aveva causato una gravissima lacerazione all’interno del cuore. Un complicato intervento in emergenza ha permesso all’equipe diretta dal dottor Iesu di riparare la profonda lacerazione e sostituire la protesi precedentemente impiantata. La stessa possibilità è stata offerta ad una signora di 66 anni, in passato operata di bypass aorto-coronarico e successivamente di TAVI. Un precoce malfunzionamento, a causa di una trombosi, della protesi impiantata, l’aveva posta in imminente pericolo di vita. Trasferita da altro ospedale presso la struttura complessa di cardiochirurgia d’urgenza di Salerno, è stata operata con successo.