La testimonianza del “parcheggiatore folle” di Nocera Superiore vincitore del secondo posto nella trasmissione del sabato sera “Scommettiamo che…”: Rosario Annarumma ricorda i bei momenti trascorsi col conduttore
di Anna Califano
Il parcheggiatore folle, così il nocerino Rosario Annarumma fu presentato in maniera scherzosa all’inizio della puntata del programma televisivo rai “Scommettiamo che…?” dal conduttore Fabrizio Frizzi, (che purtroppo nella notte è venuto a mancare). Era il 12 novembre 1995 quando Rosario, allora sui vent’anni, decise di partecipare al programma con la “scommessa” di riuscire ad indovinare bendato e ascoltando solo il rumore di chiusura della portiera dalla parte del guidatore, il tipo di macchina che avesse davanti.
I più giovani forse non ricorderanno l’episodio ma, per la gioia di Rosario, la scommessa fu vinta portando a casa un bel secondo posto e circa 20 milioni di lire, insieme a tanti bei ricordi soprattutto grazie a Frizzi. «Per partecipare al programma bisognava telefonare e proporre la propria scommessa. La mia era di certo insolita e dopo una settimana mi richiamarono subito per partecipare. Sono stato circa nove giorni negli studi della Rai per il provino e varie prove prima della diretta e in quei giorni tutti noi concorrenti passavamo molto tempo con Fabrizio – afferma nostalgico Rosario e continua – All’epoca avevo 21-22 anni e non nego che, come altri, avessi una certa paura di sbagliare in diretta. Fabrizio ha cercato subito di metterci a nostro agio, di farci passare la tensione, di darci coraggio, in un certo senso ci coccolava.
Sbatteva le portiere delle macchine in continuazione chiedendomi “Questa qual è? E quest’altra?” proprio per farmi passare la paura – ricorda con un sorriso sulle labbra il nostro parcheggiatore folle e continua – La sera dopo le prove, proprio per la bell’atmosfera che si era creata, nessuno se ne voleva andare e spesso capitava che Fabrizio ci invitasse a cenare insieme, mangiando una pizza o al ristorante con i suoi amici. Mi presentava sempre a tutti dicendo che riuscivo ad indovinare le varie macchine bendato e spesso capitava che uscissi dal locale con una benda sugli occhi per dimostrare agli amici che fosse vero. Quando sono venuto a sapere della sua mancanza non nascondo di aver provato un velo di tristezza. Non posso mai dimenticare quando dopo 5-6 anni dalla trasmissione lo incontrai a Positano e lui mi salutò chiamandomi per nome, fu una gioia per me che lui si ricordasse. Ai tempi della trasmissione gli regalai anche la maglia della Nocerina che era in serie C1 – e conclude – Fabrizio era un signore. Era un uomo gentile, semplice, umile, che cercava sempre di aiutarti e venirti incontro senza chiedere mai niente in cambio».