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Il tecnico rossonero è soddisfatto a pieno della prestazione dei suoi ragazzi, che hanno travolto il Paceco con un perentorio sei a zero: «Abbiamo vinto divertendoci, con grande merito». Il direttore sportivo degli ospiti Orifici: «Difficile digerire un passivo così pesante»  

di Domenico Pessolano

generiche 0003Una squadra diventata ormai una macchina da vittorie è, prima o poi, destinata a comandare. È una legge dello sport, che in questo momento riguarda anche una Nocerina in forma smagliante.

I rossoneri, infatti, grazie al roboante sei a zero casalingo inflitto al malcapitato Paceco nel pomeriggio di oggi, sono balzati al primo posto in classifica insieme alla Vibonese. A farne le spese c’è il Troina, sconfitto in casa dall’Ercolanese e giù dal trono del girone I dopo un periodo lunghissimo.
Una giornata felice e importante come questa non poteva non essere commentata con serenità ed entusiasmo dall’allenatore dei molossi Massimo Morgia: «Il risultato rispecchia quello che noi oggi abbiamo messo in campo: spensieratezza e personalità. Abbiamo vinto divertendoci e giocando un buon calcio, con grande merito. Ormai, a questo punto della stagione, credo che la mia squadra sia pienamente consapevole dei propri mezzi
». Ma, soprattutto, di poter mettere davvero le mani sulla promozione in Serie C: «Seppur in compagnia della Vibonese, – ha detto Morgia – siamo finalmente primi in classifica. Di conseguenza, da oggi in poi l’epilogo della stagione dobbiamo deciderlo noi. Dobbiamo continuare a macinare gioco e vittorie, dobbiamo tenere sempre la guardia alta. Sono convinto che tra noi, il Troina e la Vibonese ci sarà una lotta furibonda che durerà fino all’ultima giornata. Noi siamo in grado di poterla affrontare, perché siamo sulla strada giusta». È tutt’altro che travolto dall’entusiasmo il direttore sportivo del Paceco Salvatore Orifici, rammaricato per il pesante passivo subito: «Una sconfitta allo stadio “San Francesco” è sempre preventivabile, ma non volevamo di certo perdere in questo modo. Non è facile digerire un sei a zero».

 

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