L’impermeabile trasparente, nato timidamente tra i capi di moda nei primi anni 2000, sta diventando un indumento da utilizzare non più soltanto in periodo di pioggia o in ambito sportivo

di Chiara Ruggiero

Per questa primavera-estate 2018 le trasparenze tornano di moda! Ma attenzione, perché non vi stiamo per parlare di vestiti scollati con effetto vedo non vedo, ma di impermeabili trasparenti e super colorati. Erano i primi anni del 2000 quando fecero il loro timido ingresso nel mondo della moda.

impermeabile trasparente2In particolare a lanciarli sul mercato fu il brand sportivo Champion, che li aveva realizzati come indumenti da usare in ambito sportivo dagli atleti, che in alcune circostanze erano costretti ad allenarsi sotto la pioggia. Oggi a farli tornare di moda, sotto un’altra veste, rendendoli molto più femminili e all’avanguardia   sono stati in particolare tre brand: Benetton, che torna sulla cresta dell’ onda riproponendo un classico impermeabile trasparente in vari colori proposto per una clientela sia maschile che femminile che va dai 18 ai 30 anni; Zara, che invece propone una serie di impermeabili  eleganti totalmente trasparenti, per una clientela di ragazze che vogliono vestire alla moda, ma allo stesso tempo spendere pochi soldi.
Per quanto riguarda la casa di moda Calvin Klain, per distinguersi dagli altri due brand, che hanno puntato sulla totale trasparenza dell’ impermeabile, ha disegnato  un impermeabile usando la fantasia in tartan, aggiungendo al tessuto una pellicola trasparente, così da conferire all’impermeabile uno stile sia classico che sportivo.
Possiamo essere certe allora che gli impermeabili trasparenti quest’anno diventeranno, da che erano guardati con aria snob, capi assolutamente ricercati, e magari anche per essere utilizzati in occasioni importanti!

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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