Gli attivisti: “La differenza della differenziata non la fa il sacchetto!”. Chiesta la consegna a domicilio per anziani soli o con difficoltà alla deambulazione
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato degli attivisti di Nocera in Movimento:
“In merito alla sanzione amministrativa da 25 a 500 euro, prevista dal Comune di Nocera Inferiore, per quanto concerne il mancato ritiro del kit di sacchi riportante il codice a barre, il gruppo di Nocera In Movimento intende chiedere all’assessore Piccolo se il Comune ha intenzione di mettere in campo un servizio di consegna domiciliare dei suddetti kit per tutte quelle persone anziane che vivono da sole oppure malate e/o con problemi di deambulazione che non hanno la possibilità di recarsi presso gli uffici.
Chiediamo, inoltre, che vengano istituiti altri punti per il ritiro che agevolino i Cittadini delle aree periferiche, magari presso la sede distaccata di Via Libroia e l’isola ecologica di Fosso Imperatore, evitando così l’inutile spostamento verso il centro, cosa che contribuirà anche al contenimento dell’inquinamento dovuto al traffico. Nell’occasione, facciamo notare che nei giorni scorsi c’è stato un inutile andirivieni di persone che poi hanno lamentato la mancata disponibilità, per più volte, dei kit presso la sede centrale del Comune, e non per colpa loro. Ora, che il comune abbia introdotto l’utilizzo del sacchetto con il codice a barre è un fatto, altro fatto è la mancanza di una vera e propria organizzazione puntuale affinché si possa rendere efficace l’utilizzo di questo sistema e raggiungere l’obiettivo primario: una “buona raccolta differenziata”.
A tal proposito, ricordiamo a chi sa, o lo comunichiamo a chi lo ignora, che il Garante della Privacy ha sottolineato più volte la strettissima correlazione tra l’atto di frugare nella spazzatura altrui e la lesione della privacy. Infatti, alle amministrazioni comunali, sembra sia fatto divieto di effettuare “verifiche indiscriminate” nei sacchetti dell’immondizia, volte ad individuare i trasgressori della raccolta differenziata. L’ente Comune non può, quindi, inviare i propri ispettori a rovistare nei cassonetti per poter poi elevare multe, né farlo d’ufficio con il controllo elettronico. I controlli devono essere mirati nei confronti di soggetti specifici per i quali vi siano già indizi di violazione dei regolamenti sulla differenziata, il che significa attuare una organica attività di controllo che prevede l’utilizzo di figure specifiche, tra cui sicuramente i Vigili Urbani (Polizia Locale), gli addetti formati della società di raccolta e gli ispettori ambientali. Diversamente – in caso di controlli non selettivi, ma generalizzati – verrebbe violata la privacy della cittadinanza intera e di conseguenza il Comune verrebbe in possesso di informazioni riservate”.