La candidata al plurinominale del Senato in Campania, presente stamani a “Coffee Break” su La7, condivide e sostiene l’idea lanciata da Antonio Gaudioso: lo Stato al posto delle Regioni dove la salute non è garantita
Lo Stato che fa da commissario per la Sanità dove le Regioni non funzionano. È la proposta fatta questa mattina a ‘Coffee Break’ che Annamaria Barbato Ricci, candidata di +Europa, al plurinominale del Senato nei collegi Campania 1, 2, 3, si sente di sposare pienamente. «Stamattina ho partecipato al programma ‘Coffee Break’ de La7 – ci dice la Barbato Ricci – e ho avuto modo di ascoltare l’interessante proposta in campo sanitario presentata da Antonio Gaudioso, segretario generale di ‘Cittadinanza attiva’, secondo la quale, con una riforma costituzionale dell’articolo 117 si preveda una surroga da parte dell’autorità centrale nel caso la Regione competente del territorio non eroghi standard di prestazioni adeguati nei tempi e nella qualità al diritto intangibile alla salute.
Ritengo giusto – ha continuato – il principio fondante di questa proposta, in quanto perfettamente in linea con quanto previsto nel capitolo sanità del programma presentato da +Europa agli elettori. Il nostro è un programma equilibrato e a salvaguardia dei diritti, volto a rendere omogenee e godibili ovunque sul territorio le prestazioni sanitarie, evitando l’attuale ‘sanità a macchia di leopardo’, responsabile dell’umiliante turismo della salute, così costoso per i cittadini e lesivo dei loro diritti costituzionalmente garantiti». Sugli altri due ospiti del programma, Annamaria Barbato Ricci ha espresso, con la schiettezza che la contraddistingue, il suo pensiero: «Ho ascoltato con attenzione ciò che ha detto il professor Piergiorgio Odifreddi, apprezzandone il garbo con cui ha esposto le sue posizioni astensioniste che sommessamente non condivido, considerando il voto un diritto-dovere prima di tutto etico, che i nostri genitori e nonni hanno conquistato immolando talvolta la loro vita. Unico elemento dissonante in una puntata, magistralmente condotta da Andrea Pancani, altrimenti rappresentativa di idee equilibrate – ha concluso la candidata – la presenza di Mario Adinolfi del Popolo della famiglia, che in trasmissione e dietro le quinte è stato esempio di faziosità, prevaricazione e prepotenza».