Condannato a sei mesi di carcere lo spasimante insistente che con pedinamenti e lusinghe indesiderate crea una stato di ansia nella persona che desidera far cadere ai propri piedi
di Danila Sarno
San Valentino è ormai alle porte e per tutti gli innamorati è già partita da tempo la caccia al regalo perfetto. Attenti a non esagerare però, perché fiori, regali e attenzioni non sempre possono essere graditi alla persona che li riceve, tanto da farvi addirittura rischiare di finire in carcere per stalking.
A ricordarlo è stata la Corte di Cassazione con una recente sentenza, la numero 104 del 2018. In tale decisione, i giudici hanno confermato la condanna per reato di atti persecutori, emessa dalla Corte d’Appello di Milano nei confronti di un uomo che aveva messo in atto un corteggiamento insistente nei confronti della donna dei propri desideri. Per l’imputato, appostamenti, lusinghe indesiderate, pedinamenti e avvicinamenti avrebbero rappresentato semplicemente una corte non corrisposta, non idonea ad integrare il delitto di cui all’articolo 612 bis del codice penale.
A suo dire, non si sarebbe trattato di un comportamento molesto o aggressivo e, per di più, come sottolineato nel ricorso da lui proposto, le suddette azioni, oltre ad essere prive di offensività, erano state compiute nell’arco di tre giorni, tempo sicuramente non sufficiente a scatenare uno stato di ansia grave e perdurante, così come richiesto dalla norma penale.
Malgrado ciò, per gli Ermellini tali motivazioni non sussistono perché il corteggiamento posto in essere dall’uomo nei confronti della malcapitata si sarebbe concretizzato in atteggiamenti invasivi della libertà personale, divenuti sempre più ossessivi e tali da provocare nella vittima uno stato di timore ed ansia, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita ed, in particolare, obbligandola a cambiare l’orario di gioco al parco con i propri figli. Già in passato, la Suprema Corte ha specificato che, ai fini dell’integrazione del reato di stalking, non è richiesto “l’accertamento di uno stato psicologico, ma è sufficiente che gli atti abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima”. Inoltre, la Cassazione ritiene che sia configurabile il delitto di atti persecutori anche quando le singole condotte sono reiterate in un arco temporale molto ristretto (persino una sola giornata sarebbe sufficiente), a condizione che si tratti di atti autonomi.Insomma, per quanto febbraio sia il mese dell’amore, sono davvero tempi duri per gli innamorati.